19 Luglio 2023, 14:51
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PALERMO – “Siamo qui solo per ricordare l’impegno di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta”. Così Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, ha riposto, in via D’Amelio a Palermo, alle domande dei giornalisti sulle polemiche alla vigilia della manifestazione con un corteo della sinistra nel pomeriggio e la tradizionale fiaccolata notturna, organizzata dalle associazioni di destra.
“Serve anche una riscossa civile perché il contrasto alle mafie non passa solo dai presidi di legalità, ma anche da un contrasto molto serio che parte dalla prevenzione, dalla cultura, da un grande investimento nell’occupazione e nelle scuole, è da lì che deve partire questo contrasto. Così come la lotta per la giustizia sociale sottrae terreno alla ricattabilità su cui le mafie scommettono e riesce in qualche modo a non lasciare sole le persone più fragili”, ha aggiunto la segretaria nazionale del Pd, davanti l’albero della pace per il31esimo anniversario della strage in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e gli agenti di scorta.
Secondo Elly Schlein per battere la mafia “deve arrivare prima lo Stato, devono arrivare prima i servizi”, e lo “Stato deve stare accanto a tutte le amministratrici e amministratori che sono entrati nel mirino delle mafie per il semplice fatto di far rispettare le regole, per il semplice fatto di lavorare in trasparenza, così come lo Stato e le sue istituzioni devono stare accanto agli imprenditori e imprenditrici che rifiutano il ricatto e la complicità”.
“Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. Trentuno anni dopo la strage di via D’Amelio continuiamo a chiedere verità e giustizia per loro e per tutte le vittime della mafia e i loro familiari – ha aggiunto la segretaria nazionale del Pd -. Perché il ricordo non può essere altro che questo: onorare la memoria di chi non c’è più con i fatti, con il nostro impegno quotidiano nel contrastare la criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nella società, nell’economia legale, nella politica. Continuare a far camminare il loro coraggio e le loro idee con le nostre gambe, con le nostre azioni. E aiutare chi é sopravvissuto”.
Si tratta, spiega Schlein, di “una battaglia che non passa soltanto dall’innalzare i presidi di legalità, ma che è anzitutto culturale e deve partire dall’educazione, dalle scuole. Dalla lotta per la giustizia sociale, che sottrae terreno alla ricattabilità su cui scommettono le mafie. Davanti al bisogno nessuno deve essere lasciato solo ed esposto, lo Stato deve arrivare prima. Deve essere al fianco di quegli amministratori e amministratrici che finiscono nel mirino delle mafie perché fanno rispettare le regole e la trasparenza nell’interesse collettivo, al fianco di quegli imprenditori e professionisti che non accettano i ricatti e le scorciatoie. Ma vanno sostenuti. Dobbiamo essere, tutte e tutti impegnati ogni giorno, ovunque, in questa riscossa civile che sconfigga le mafie ovunque cerchino di attecchire. Questa sola può essere la nostra risposta, oggi come ieri”, conclude.
Elly Schlein ha dichiarato di essere rimasta dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Mi hanno molto colpito e le facciamo nostre le parole di grande solidità al fenomeno mafioso del presidente Mattarella: parole che ricordano quanto Paolo Borsellino e gli altri servitori dello Stato, che hanno dedicato una vita di impegno al contrasto alle mafie, abbiano dimostrato che la mafia si possa vincere e sconfiggere” .
“Mi hanno colpito – ha aggiunto – anche le parole sulla complicità, sulle zone grigie che dobbiamo contrastare e su questo inchino di tutte le istituzioni repubblicane a questo esempio e a questa memoria, che non si risolve nella presenza di oggi ma che deve essere coltivata quotidianamente in ogni aspetto della vita politica e civile”.
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19 Luglio 2023, 14:51
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