12 Marzo 2014, 18:28
2 min di lettura
PALERMO – La Panormus 2000 presenta ricorso al Tar contro il comune di Palermo. La società sarda, subentrata nel contratto con Palazzo delle Aquile per la costruzione del parcheggio sotto al Tribunale e la gestione delle strisce blu, affidata ad Apcoa, si è infatti rivolta ai giudici. Motivo del contendere la delibera di consiglio comunale dello scorso fine anno con cui Sala delle Lapidi permette a coloro che sono in possesso di un contrassegno per i disabili (circa 17mila nella sola Palermo, cui aggiungere quelli rilasciati dagli altri comuni ma usati nel capoluogo) di poter parcheggiare gratis sugli stalli a pagamento per almeno tre ore.
Una decisione che ha fatto saltare sulla sedia la Panormus, preoccupata anche dalla mancanza di un sistema che permetta di certificare con precisione quando cominciano e quando finiscono le tre ore. Non esistono tagliandi appositi e il consiglio comunale non ne ha previsti, così che la società ha fatto ricorso ora all’esame dell’Avvocatura comunale.
La vicenda in realtà comincia nel 2010, quando l’ufficio Traffico concede mezz’ora gratis ai possessori dei contrassegni; nel 2011 però l’ufficio servizi socio-assistenziali propone un regolamento sui contrassegni che garantisce il parcheggio gratis per tutta la giornata. Sala delle Lapidi è così intervenuta sancendo le 24 ore, salvo poi tornare sui suoi passi quando l’Amat ha minacciato la bancarotta per i mancati introiti. Ma il consiglio, anziché ripristinare la mezz’ora, ha deciso di portare la quota gratuita a tre ore.
“Credo vada rivista, a questo punto, anche la convenzione con l’Apcoa – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – certamente sulla vicenda delle tre ore bisogna intervenire per regolamentarne il funzionamento, ma la società non ha detto nulla per la mezz’ora e interviene solo adesso. Aspetteremo la sentenza del Tar, ma di sicuro bisogna tornare sull’argomento. Dobbiamo poter garantire questa agevolazione a chi è disabile. Però va detta anche un’altra cosa: sarebbe stato meglio se i vertici della Panormus si fossero confrontati col Comune, avremmo accettato anche una soluzione intermedia per andare incontro alle esigenze dell’azienda e di chi ha queste necessità”.
Pubblicato il
12 Marzo 2014, 18:28