04 Marzo 2016, 14:38
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CATANIA -“Il re è tornato”. I figli di Roberto Spampinato, 45 anni, avevano preparato il benvenuto a casa per papà che sta scontando una pena per droga e il Tribunale ha disposto la detenzione domiciliare per gli ultimi due anni di condanna (termina nel 2017). Uno striscione in via San Damiano per il ritorno a San Cristoforo dopo il carcere e per ribadire “Papà sei il nostro orgoglio”. Peccato però che Roberto Spampinato non è uno “qualsiasi”, ma uno che prima di entrare in galera – nel 2011 – gravitava negli ambienti riconducibili ai Carateddi. La frangia più sanguinaria e pericolosa dei Cappello Bonaccorsi che all’epoca faceva riferimento ai capimafia Sebastiano Lo Giudice e Orazio Privitera. Si occupava di droga, questo è certo. Il ruolo – quello accertato almeno – era di custode e corriere di marijuana. E allora il Questore Marcello Cardona ha fatto rimuovere lo striscione perchè “il messaggio è una evidente e chiara manifestazione di compiacenza verso la cultura mafiosa e di assoggettamento ambientale”. Immediatamente dopo aver rimosso il lenzuolo con la scritta, la polizia ha redatto un dettagliato rapporto informativo inviato alla Procura e anche al Magistrato di Sorveglianza .
Roberto Spampinato è stato arrestato nel settembre del 2011. Gli investigatori della Mobile (sezione Narcotici) avevano scoperto che nella casa di via San Domenico era arrivato un grosso carico di marijuana. Nella casa di San Cristoforo — quella della stesso dello striscione di questa mattina – sono arrivati gli agenti che hanno trovato nel cortiletto pertinente all’abitazione due borsoni contenenti 20 chili di droga. Spampinato, oltre a custodire lo stupefacente arrivato due giorni prima a Catania, aveva avuto anche la capacità finanziaria di pagarlo al fornitore. Il prezzo era stato fissato in 2000 euro al chilo. Facendo un rapido calcolo, si può ben capire che il 45enne disponeva di liquidità sicuramente proveniente da attività illecite.
Quanto accaduto oggi si collega ad altri provvedimenti che sono stati emessi sempre dal Questore Marcello Cardona. Il primo – come si legge nel comunicato della polizia – quello emesso in occasione della Festività di santa Barbara a Paternò nei confronti di coloro che avevano “omaggiato” il boss Assinnata con la cosiddetta “annacata” dinnanzi alla casa. Nella zona del giarrese, inoltre, Cardona nei mesi scorsi ha fatto rimuovere un manifesto pubblicitario che richiamando i festeggiamenti per il battesimo di un bambino “utilizzava terminologie inequivocabilmente ricollegate ai contesti della criminalità organizzata”.
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04 Marzo 2016, 14:38