Stromboli, "cronaca di un disastro annunciato" - Live Sicilia

Stromboli, “cronaca di un disastro annunciato”

L'intervento della presidente della Pro Loco Amo Stromboli, Rosa Oliva
LA LETTERA
di
2 min di lettura

Già dai primissimi giorni successivi al disastroso incendio del maggio scorso, ci siamo
attivati per fare sentire la nostra voce alle autorità competenti, per fa si che venissero prese
in seria ed urgente considerazione quelle misure idonee ed indifferibili a contenere gli
inevitabili danni che la mancanza di vegetazione poteva ulteriormente provocare.
Il terreno sovrastante l’abitato, prevalentemente sabbioso e nella sua maggiore estensione
non coltivato, privo del naturale contenimento dovuto alla vegetazione sarebbe
inevitabilmente dilavato a valle, così come è puntualmente avvenuto.
Alcuni punti di naturale incanalamento delle acque, in località note a tutti gli isolani non
sono stati per nulla messi in sicurezza, né ripuliti dai detriti, ed in questo frangente, anche
quella che teoricamente doveva essere una discarica dismessa ha tracimato a valle, verso
una nota area balneare rifiuti di ogni sorta.
La popolazione non può attendere inerme che ulteriori ondate di fango e detriti concludano
l’opera che la mano disavveduta dell’uomo ha posto in essere.
Occorre un provvedimento d’urgenza che renda liberi i naturali canali di deflusso, ripristini
i sentieri e quelle opere che per secoli hanno reso sicuri i costoni della montagna.
Per avere una analogia della gravità della situazione e del notevolissimo danno arrecato
all’isola, occorre risalire alla disastrosa eruzione degli anni 30 del 1900 o della diffusione
della filossera, che distruggendo i vitigni, piegò l’economia dell’isola generando una
drammatica emigrazione della maggior parte della popolazione.
L’intera isola, con esclusione delle aree abitate, è RISERVA NATURALE ORIENTATA.
Occorre che i responsabili di questo prezioso ecosistema, gli unici, in quanto gestori
dell’aria, che possono e devono intervenire, si facciano parte diligente affinché detto territorio venga quotidianamente tutelato a garanzia della sua conservazione e della
incolumità di quanti sull’isola vi abitano, lavorano, tengono il riferimento dei propri affetti
e di quanti vengono a trascorrere le vacanze sull’isola.
Al di là dei provvedimenti dichiarativi di calamità naturale che le Autorità competenti
vorranno e dovranno deliberare, rimane la responsabilità di chi deputato a fare e non ha
fatto, senza ricorrere ad alibi di sorta, che già sembrano emergere da alcune dichiarazioni.
Se poi la Riserva non dispone di personale, sarebbe l’occasione ottimale per formare ed
assumere cittadini isolani per poter garantire la manutenzione e il controllo continuativo
del territorio, offrendo, tra l’altro opportunità di lavoro. In ogni caso sarebbe auspicabile
una migliore interazione tra la dirigenza della riserva e la comunità isolana.


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