04 Luglio 2019, 10:12
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STROMBOLI (MESSINA) – Passa da ‘verde’ a ‘giallo’ il livello di allerta per il vulcano Stromboli. Lo ha disposto il Dipartimento della Protezione Civile con la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione” secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di emergenza per l’isola. La decisione, spiegano dalla Potezione civile, è stata adottata in seguito alle esplosioni parossistiche registrate ieri e alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione odierna con i Centri di Competenza, il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana e acquisito il parere della Commissione Grandi Rischi, riunitasi a Roma. La valutazione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai centri di competenza che per lo Stromboli sono l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo) e il dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Firenze. L’innalzamento del livello determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Il Dipartimento della Protezione Civile condivide tali informazioni con la struttura di protezione civile della regione Siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali. Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Occorre quindi tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale o graduale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività. (ANSA).
Sono 98 le persone che hanno lasciato Stromboli per la paura nata dopo la violenta esplosione vulcanica di ieri. Il direttore della società di aliscafi “Liberty Lines” Nunzio Formica ha ospitato in un albergo di Milazzo una coppia di turisti toscani che erano andati via da Ginostra e che nella fretta di lasciare l’isola hanno dimenticato nel piccolo borgo marinaro di Stromboli anche documenti e trolley.
La notte è stata relativamente tranquilla e la situazione sta tornando lentamente alla normalità dopo le due violente esplosioni delle 16:46 di ieri che hanno causato la morte del 35enne Massimo Imbesi e almeno tre feriti non gravi nella frazione di Ginostra e tanta paura tra abitanti e turisti che erano sull’isola. Ci sono state dei terremoti di piccola energia, sotto magnitudo 2, probabilmente come effetto dell’assestamento del vulcano, che sono stati avvertiti, ma non hanno creato alcun danno, ma fatto ‘sussultare’ chi è a Stromboli. L’innalzamento del livello di allerta a ‘giallo’ è, al momento, una ipotesi al tavolo degli esperti della Protezione civile, ma non è stato ancora dichiarato.
L’isola è coperta da detriti, pomice nera. Uno strato alto alcuni centimetri. La zona maggiormente colpita è la frazione di Ginostra. “Adesso – dice uno degli abitanti, Gianluca Giuffrè – noi siamo già al lavoro per spalare, ma ci vogliono aiuti e braccia forti”. Una squadra di volontari, una decina di persone guidate da Antonio Grasso della Protezione Civile, è sbarcata a Ginostra per ‘pulire’ il borgo marinaro dell’isola di Stromboli. Dotati di ramazze, secchi e Sacchi sella spazzatura stanno salendo nel centro del paesino per togliere dalle stradine cenere lavica, lapilli carbonizzati e pomice nera e rendere così anche maggiormente agibile l’unica via di fuga.
Gli incendi su Ginostra sono stati spenti da poco. Sono ancora attivi dei roghi sul lato di Stromboli. Hanno lavorato tutta la notte e sono ancora all’opera i vigili del fuoco anche con una motobarca e due Canadair, che hanno ripreso a volare all’alba.
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04 Luglio 2019, 10:12