Stroncato da un infarto in carcere| Era stato condannato per mafia

di

16 Dicembre 2019, 18:00

1 min di lettura

PALERMO – Salvatore Lupo è morto nel carcere di Frosinone dove stava scontando una condanna per mafia. Lupo, 31 anni, era considerato uno dei mafiosi emergenti della cosca di Monreale in provincia di Palermo.

Il 15 novembre scorso era stato condannato a sei anni di carcere. Sotto processo c’era Sergio Damiani che, secondo l’accusa, si sarebbe ripreso il potere dopo un periodo di assenza forzata in carcere.

Articoli Correlati

Dalle indagini dei carabinieri del Gruppo di Monreale, a partire dal 2013, era venuta fuori una stagione di fibrillazioni. L’insospettabile fisioterapista Giovan Battista Ciulla veniva accusato di avere rubato i soldi della cassa del mandamento e di avere violato il codice etico, intrattenendo una relazione con la moglie di un detenuto. E così il 25 febbraio del 2015 fu convocato un vertice in località Cozzo Pezzingoli, nella frazione di Poggio San Francesco, territorio di Monreale. Su Francesco Balsano, nipote del boss Giuseppe Balsano morto suicida in carcere, sarebbe caduta la scelta per sostituire Ciulla. Il fisioterapista fiutò il pericolo e si diede alla fuga in un paesino in provincia di Udine. Seguirono una serie di intimidazioni per le strade della cittadina. Fino a quando Ciulla non decise di rientrare in Sicilia per riprendersi in mano il potere. L’arresto fermò il suo progetto.

Quindi i nuovi arresti. Il potere finì nelle mani di Damiani, anche in virtù della sua parentela con lo zio Settimo, storico capomafia di Monreale prima dell’avvento di Giuseppe Balsano. In una conversazione intercettata Lupo parlava di Damiani come il “nuovo Papa”.

Pubblicato il

16 Dicembre 2019, 18:00

Condividi sui social