28 Marzo 2014, 16:34
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CATANIA – Pensava di aver superato tutti gli ostacoli, dopo aver sostenuto e conquistato una materia dopo un’altra, il giorno della Laurea era finalmente arrivato. Davanti a sé una platea di amici e parenti pronti a festeggiarlo, ma invece del tradizionale discorso di fine carriera universitaria, quello che si enuncia tra un brindisi e un altro, il discorso che ha dovuto pronunciare un giovane aspirante dottore è stato di tutt’altra pasta. “La sua tesi è stata copiata” gli avranno detto all’incirca i membri della commissione di laurea che hanno deciso di bocciarlo, proprio il giorno che per lui avrebbe dovuto rappresentare la conquista del titolo di dottore.
Protagonista del clamoroso colpo di scena uno studente catanese del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, accusato di aver copiato la tesi di laurea. Anche se per un motivo inconsueto, di certo anche per questo giovane catanese il giorno della sua “quasi-laurea” rimarrà indimenticabile. Un episodio inedito, anche se, come confermano alcuni docenti, può capitare. Insomma: “mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Lo studente secondo i docenti avrebbe copiato la tesi dal noto motore di ricerca Wikipedia, che tra l’altro, essendo scritto dagli stessi internauti, non sempre risulta essere una fonte attendibile. Il “duro” lavoro. Dopo anni di studio su libri e dispense, l’idea di dedicare ancora letture e ricerche per la stesura della tesi non sarà piaciuta all’aspirante dottore che quindi avrebbe preferito il molto più veloce e semplice “copia&incolla” da internet.
“Garantiamo la massima trasparenza”. Sono le parole del Direttore del Dipartimento il professor Giancarlo Magnano San Lio: “Tutti i professori facenti parte delle commissioni di laurea hanno la possibilità di visionare le tesi on-line prima del giorno di Laurea, per discutere in modo collegiale il lavoro svolto dal candidato, è proprio in questa fase che i nodi eventuali vengono al pettine”. Il regolamento di Ateneo dispone infatti che il voto finale del candidato venga assegnato dall’intera commissione e non dal singolo docente relatore. Una volta giunti all’illecito, giorni prima della seduta di Laurea, pare che lo studente ne sia stato messo al corrente. L’amministrazione avrebbe dunque avvisato l’aspirante dottore invitandolo a non presentarsi in aula il giorno stabilito per la discussione della tesi e proclamazione. Consiglio che, probabilmente per aver sottovalutato le conseguenze del fattaccio, il laureando non ha seguito, decidendo ugualmente di presentarsi in Aula portando a casa una magra figura da dimenticare anziché una prestigiosa pergamena da incorniciare.
Gli altri casi. Pare che già altri quattro studenti, in procinto di laurearsi, siano stati invitati a non presentarsi alla sessione di laurea, anche loro colpevoli di aver attinto da terze fonti la loro tesi di Laurea. “Sono stati gli stessi relatori a consigliare ai propri studenti di ritirarsi, per non incorrere in una clamorosa bocciatura in seduta di laurea come già successo – conclude il direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche – abbiamo voluto lanciare un messaggio preciso agli studenti: utilizzare in maniera distorta le nuove tecnologie non paga”.
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28 Marzo 2014, 16:34