31 Gennaio 2018, 13:58
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PALERMO – Il figlio 17enne lancia una sedia contro una finestra a scuola dopo essere stato sospeso e il padre 37enne, in disaccordo con la sospensione, offende e aggredisce il preside. È successo ad Avola, all’istituto superiore Majorana. Gli agenti di polizia, intervenuti nell’istituto, hanno denunciato padre e figlio: il primo per la violenza,che pare sia stata solo verbale, nei confronti del preside, il secondo per danneggiamenti. Tutto è accaduto davanti agli occhi degli agenti di polizia chiamata dalla scuola per l’irruzione del genitore. Poco prima il ragazzo, insieme a un compagno, era stato sospeso perché non aveva fatto rientro in classe dopo l’ora in palestra. Il 17enne si era preso due giorni di sospensione, un compagno tre perché aveva pure disturbato una docente facendo dei versi. “L’insegnante ha fatto una nota vista la mancata presenza in classe. Io ho dato la sospensione. Abbiamo semplicemente applicato un regolamento disciplinare”, spiega il preside Fabio Navanteri.
A quel punto uno dei due ragazzi ha chiamato il padre e mentre quest’ultimo, raggiunta la scuola, si scagliava verbalmente contro il preside, lui saliva in classe e lanciava una sedia contro una vetrata. Gli agenti di polizia nel frattempo avevano fatto in tempo ad arrivare, vedevano tutto e denunciavano padre e figlio. “È normale amministrazione per noi – dice il preside – Se un ragazzo contravviene alle regole dell’istituto dobbiamo dargli la sospensione. Ci sono delle regole. Per fortuna non tutti i genitori reagiscono così”. Il preside è quasi sorpreso dal clamore mediatico della vicenda, ma c’è una ripetitività di fatti analoghi che fa risaltare tutto. Solo venti giorni fa, in un’altra scuola dello stesso comune del Siracusano, il comprensivo Vittorini, due genitori avevano aggredito l’insegnante del figlio per un rimprovero: il prof, Sebastiano Busà, era finito in ospedale con una costola rotta. Ora è traumatizzato e non vuole più insegnare. E non era l’unico episodio del genere accaduto in quell’istituto: tre mesi prima nella stessa scuola un insegnante di sostegno, “reo” di non aver concesso il permesso di andare in bagno all’alunna, era stato aggredito in classe davanti agli altri allievi da un genitore: anche lui si era fatto qualche giorno di ricovero in ospedale.
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31 Gennaio 2018, 13:58