17 Settembre 2015, 11:41
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PALERMO – L’accusa era pesantissima – violenza sessuale – ma si è via via sfaldata, fino a crollare. E oggi per Maurizio Mortillaro, magazziniere di 32 anni, e Antonino Mangano, salumiere di 35, impiegati in un centro commerciale, è arrivata l’assoluzione decisa dal giudice per l’udienza preliminare Giovanni Francolini. Hanno avuto ragione gli avvocati Rocco Chinnici e Sergio Visconti che hanno sempre bollato come falsa la ricostruzione delle vittime, che non si sono neppure costituite parte civile. Nessuna violenza, sostenevano i legali, era stata commessa ai danni due ragazze nella spiaggia di Mondello, ma rapporti sessuali consenzienti.
“Appare del tutto inverosimile che immediatamente dopo uno stupro la vittima telefoni proprio all’autore del reato – piuttosto che ad un parente, ad un amico o alle forze dell’ordine – per chiedere qualsiasi tipo di aiuto”. Così i giudici del Riesame aveva annullato l’ordine di arresto del 2012 e i due indagati erano tornati in libertà dopo 25 giorni di carcere. Una telefonata, dunque, aveva iniziato a minare la credibilità delle due amiche ventenni, una siciliana e l’altra tedesca, che denunciarono di avere subito le violenze. Ai poliziotti raccontarono di quei due ragazzi conosciuti in discoteca. Di un’allegra serata con qualche bicchiere di troppo diventata presto un incubo. Dell’aggressione e degli abusi subiti in spiaggia. Subito dopo le violenze, una delle due vittime cercò di contattare uno dei presunti aggressori al telefono che le aveva dato prima.
Non ci conoscono ancora le motivazioni dell’assoluzione, ma avranno pesato i buchi nella ricostruzione già sottolineati dal Riesame che scriveva: “Si tratta di circostanze che rendono necessario un ulteriore approfondimento investigativo e che allo stato, impongono l’annullamento della misura cautelare per carenza di gravi indizi di colpevolezza”.
Di quali “circostanze” si trattasse lo spiegavano gli stessi giudici del Riesame: “Va rivelato che (a parte il ritrovamento di un profilattico all’interno della vagina, oltre all’abbondante presenza di sabbia, elementi di per sé non incompatibili con la consumazione di atti e rapporti sessuali consenzienti) non è stata accertata la presenza di alcun segno di violenza esterna sul corpo delle ragazze”. Il riferimento è al referto dei medici del Policlinico che visitarono la ragazza siciliana, rilevando la “assenza di escoriazioni ed ecchimosi agli arti superiori e inferiori al dorso”. Escoriazioni che furono, invece, trovate sull’amica tedesca oltre a un piccolo taglio al labbro. Su questo punto il Riesame scrive: “Non è allo stato emersa la natura e la causa del piccolo ematoma e delle aree escoriate”.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a tre anni ciascuno. Una richiesta spazzata via dal Giudice che ha mandato assolti gli imputati.
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17 Settembre 2015, 11:41