23 Settembre 2009, 13:29
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“Hai idea di dove si possa mangiare una bella caponata fatta come si deve?”, oppure, “Senti, vado in vacanza a Marina di Ragusa. Dove mangio da quelle parti una appetitosa gelatina di maiale?” . È così che, quasi per gioco, I love Sicilia il mensile di stili, tendenze e consumi in edicola da venerdì 25 settembre ha deciso di proporre un itinerario attraverso il gusto delle nove province siciliane, che privilegia la sostanza sulla forma. Dalle succulente linguine ai ricci in provincia di Agrigento alle stuzzicanti frittate o al sontuoso agnello al forno con patate del Nisseno, dai golosissimi cannoli di tonno catanesi ai maccheroni al sugo di agnello dell’Ennese e agli spaghetti al nero di seppia di Messina. E a Palermo? Nel cuore del Borgo Vecchio è imperdibile la caponata. Ma al momento del dessert, la parola passa al fresco “parfait di mandorla”, con cioccolata calda o meno, di Mondello. E poi ancora, in provincia di Ragusa, accantonate volutamente le pietanze a base di pesce (eccellenti), protagonista è “re maiale”: tra gelatina di suino, ravioli di ricotta al ragù di porco e costata di maiale ripiena il gusto è assicurato. Echi di vita dei conventi, a Siracusa, con il saporitissimo “arancino monacale”. La tradizione gastronomica contadina più remota emerge a Buccheri con i “taglierini con sinapo, asparagi e finocchietti selvatici”. Da non perdere a Palazzolo Acreide, il “cunugghiu ‘a stimpirata”. Exploit di pesce nel Trapanese tra calamaretti, seppioline, trigliole, alici, ed altro ancora. Da manuale i ricercati “busiati al pesto trapanese” e immancabili “i cassateddri ruci” della tradizione locale.
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23 Settembre 2009, 13:29