26 Febbraio 2014, 18:36
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Questa mattina, al Comune di Catania, circondato da burocrati, giornalisti e personaggi di diversa estrazione ho percepito dei malumori e ho sentito un brusio all’arrivo di Antonello Montante, Presidente di Confindustria Sicilia.
Ho subito pensato al trafiletto che avevo letto sui giornali in cui Montante sosteneva che in Sicilia la burocrazia è più temuta della mafia.
Una dichiarazione che non solo è condivisibile ma rispecchia la realtà del nostro vivere quotidiano. La realtà con la quale ogni giorno un imprenditore, un operatore economico, un professionista, è costretto a misurarsi.
Se un mafioso chiede il pizzo e se ci trovassimo sul set di un film di gangster, potremmo schiaffeggiarlo, certi che il vigliacco non reagirebbe. Oppure, sempre sul set, potremmo fingere di voler pagare, prendere un appuntamento magari con una valigetta su un ponte (“e mi raccomando, vieni da solo!”), e poi tendergli una trappola con la polizia. Però, nella realtà, in Sicilia, la sola cosa che si deve fare se qualcuno si presenta a chiedere il pizzo è denunciare. Saranno le forze dell’ordine ad occuparsi di tutto con la massima competenza e determinazione. La magistratura e le forze dell’ordine, in Sicilia, conoscono molto bene il problema, e saranno pronti ad assisterti, a starti vicino. Lo posso testimoniare per esperienza personale e diretta.
La burocrazia: un muro di gomma. Ti para davanti una norma, un regolamento, una graduatoria, un motivo per il quale devi tornare fra qualche tempo. Ancora l’esame non è concluso. Bisogna parlare con il capo ufficio, no, non c’è, è in ferie, torna la prossima settimana. La giacca è li, sarà fuori stanza. Sarà sceso a comprare le sigarette, o forse a prendere un caffè. Torni un altro giorno, non le conviene aspettare, è stato chiamato dal suo superiore.
Mille e mille altre di queste scuse, tutte plausibili, tutte testimoni della scarsa qualità della burocrazia, della sua svogliatezza, della sua incapacità, della mancanza di professionalità. Tutti che hanno fatto carriera per anzianità, per padrinaggio politico, per chiamata diretta, per campagna elettorale. In buona sostanza la burocrazia costituisce una enorme palla al piede della crescita, dello sviluppo dell’economia, del territorio, della qualità della vita.
Si trovano anche ottimi burocrati, persone per bene, coscienziose, professionali, preparate. A sentir loro, si trovano male, lavorare in quell’ambiente e con certi colleghi fa stare male.
Sono loro, novelli Cincinnati, a portare sulle spalle l’intero peso dell’ufficio nel quale si trovano a lavorare. E’ solo per merito di queste persone, per merito di questi funzionari diligenti e preparati che la macchina pubblica si mantiene a fior d’acqua, non affonda.
A loro deve andare tutto il nostro massimo rispetto, agli altri tutto il nostro biasimo. Gli altri, purtroppo, sono la maggioranza, sono la massa, sulla massa si basano le statistiche: la burocrazia è più dannosa della mafia. Non è una battuta, è una fotografia della realtà.
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26 Febbraio 2014, 18:36