Su Ratzinger la città si divide

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02 Ottobre 2010, 22:55

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 Di certo la visita di Benedetto XVI è l’argomento di conversazione più gettonato in città, praticamente non si parla d’altro. Ma dai racconti della gente emergono due Palermo. C’è la Palermo cattolica e praticante, quella che si prepara all’evento vivendolo come un’occasione per coccolare l’animo, la Palermo disposta a tollerare qualche sacrificio, pur di ospitare il Santo Padre. Poi, si diceva, c’è l’altra Palermo. La Palermo cattolica ma non troppo, quella che fa la festa grande per la prima comunione dei suoi figli, ma poi non li porta a Messa la domenica. Quella Palermo lamenta i disagi, si chiede “ma che c’è venuto a fare, c’è una città bloccata”.
Così, tornando a chi dimostra maggiore tolleranza per i disagi e il traffico, all’uscita dalle Chiese si incontrano tanti anziani che domani guarderanno il Papa solo in tv e non prenderanno l’eucarestia. “Certo non è bello che di domenica le chiese non celebrino la messa – dice una coppia di anziani – noi, per esempio, non potremo andare ad assistere all’Angelus al Foro Italico e vedremo la messa soltanto da casa”.

Sono in tanti a lamentare questo ‘disservizio’ offerto alla comunità cattolica proprio nel giorno della visita della sua massima guida in città. Ma sono tutte voci sostanzialmente comprensive: “Alla fine – dice una signora – non è un gran sacrificio, vado a messa tutte le settimane ed è stato così anche stavolta, ho solo cambiato giorno, anziché la domenica, ci sono andata il sabato”. Interviene anche qualcun altro, non tutti la pensano così e c’è chi si dimostra più comprensivo di altri. Una donna, che ricorda vagamente una moderna Perpetua, dice: “Ma perché, signorì, non è giusto che anche i preti si godano questa giornata? Se domani è davvero un giorno speciale, lo deve essere per tutti ed è giusto che i preti possano stare lì ad ascoltare le parole del Papa, pronunciate a Palermo”.

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Ben diverso è invece il clima in quelle parti più periferiche della città, come il quartiere Bonagia, da cui la Papamobile non passerà. Anche lì le strade sono meno sporche del solito e i cassonetti dell’indifferenziata sono ripuliti. Certo, non è il centro, gli occhi del Papa non si poggeranno su quelle vie. E allora va bene ripulire, ma solo lo stretto indispensabile, niente pulizie straordinarie. Così lungo le strade le campane della raccolta differenziata strabordano di carta, plastica e vecchi vestiti usati. E lì, in fondo, la gente lamenta più i disagi che i benefici: “Il Papa ogni domenica non è a Roma? – dice un venditore ambulante – E là che ci sono tutte le strade chiuse?”. Una sua cliente aggiunge: “Ho sentito dire che hanno preso le generalità dei residenti lungo il percorso del Papa, sinceramente mi pare una misura di sicurezza esagerata e poi non capisco che motivo c’era”.

Ad ogni modo, un unico augurio unisce le due facce della città che, in un modo o nell’altro, aspetta comunque il passaggio del Papa per le strade del capoluogo dell’Isola: “Speriamo – dicono in molti – che porti un po’ di pace e di speranza”.

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02 Ottobre 2010, 22:55

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