Su “S” i “crocuffombardiani” | Buoni per tutte le stagioni

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08 Marzo 2013, 06:00

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PALERMO – Erano in auge ai tempi di Totò Cuffaro. Lo sono rimasti nell’era di Raffaele Lombardo. Adesso, nell’Anno primo dell’Era Rivoluzionaria targata Rosario Crocetta, sono ancora lì. Ai loro posti. Sono i “crocuffombardiani”, gli uomini e le donne per tutte le stagioni cui il nuovo numero di “S”, in edicola da domani ma già acquistabile online, dedica un ampio servizio: si tratta di politici, dirigenti, manager e uomini di sottogoverno che non hanno perso il tocco magico dei tempi del presidente di Raffadali e di quello di Grammichele.

Tra i dirigenti, ad esempio, c’è l’ossatura di quella che fu l’amministrazione Lombardo. A cominciare da uno, quello che i bookmakers avrebbero dato come “certo” tra gli esclusi. Anche in seguito alle parole dello stesso Crocetta. “Il governo Lombardo ha sbagliato tanto, soprattutto riguardo alla spesa dei Fondi europei. Sostituirò il direttore del dipartimento programmazione? Sarebbe strano se non succedesse…”. E invece non è successo. Perché Felice Bonanno non solo è ancora lì, ma è stato confermato in occasione delle ultime rotazioni. Stesso discorso per Anna Rosa Corsello, anche lei “ascesa” durante la legislatura lombardiana, così come Sergio Gelardi. Salvi anche Romeo Palma, direttore dell’Uffcio legislativo e legale, per il quale Lombardo decise di andare incontro persino a un contenzioso interno e col governo nazionale (non solo per lui, ovviamente, ma anche per gli altri otto esterni di allora, tra cui Patrizia Monterosso, confermata segretario generale), Rosaria Barresi, la cui figlia si candidò con l’Mpa alle ultime elezioni palermitane, e ancora, il “cuffariano” Vincenzo Falgares, e l’esterno Marco Lupo, definito molto vicino all’ala del Pdl di Stefania Prestigiacomo, e comunque “dialogante” con gli autonomisti.

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Confermata, anzi, in un certo senso “promossa”, Luciana Giammanco. Negli ultimi mesi della scorsa legislatura, la dirigente fu una delle “preferite” dell’ex governatore, che l’ha scelta per fare il commissario un po’ di tutto: dalla Provincia di Trapani all’Irsap, andando, nell’ultimo caso, allo scontro frontale con l’ex assessore Venturi. Adesso è il direttore della Funzione pubblica.

I nomi, riportati nell’inchiesta di S, però, sono molti di più. E arrivano anche nelle stanze della giunta. Perché gli uomini per tutte le stagioni, nell’Anno primo dell’Era Rivoluzionaria, sono (quasi) tutti rimasti in sella.

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08 Marzo 2013, 06:00

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