24 Luglio 2013, 19:20
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PALERMO – Il consiglio comunale approva la delibera per l’adeguamento del tariffario dei diritti di istruttoria e segreteria del Suap. In poche parole, alcune pratiche che fino ad ora erano sostanzialmente gratuite da oggi costeranno dai 12 ai 14 euro. Si tratta di istanze di certificazioni, autorizzazioni o modifiche a società, nomina di delegati o direttori tecnici, comunicazioni di vendita straordinaria, posteggi nei mercatini, vidimazioni di registri, spettacoli itineranti o affissioni pubbliche.
Un’estensione delle pratiche soggette a diritti di segreteria voluta dall’amministrazione Orlando e votata dal consiglio comunale, ma che non ha mancato, come spesso accade, di creare qualche malumore nella maggioranza. Il vicepresidente vicario Nadia Spallitta, infatti, ha abbandonato l’Aula dopo che un suo emendamento è stato bocciato anche dal suo stesso capogruppo Aurelio Scavone. “Si trattava di un emendamento condiviso con l’assessore e quindi con l’amministrazione attiva – attacca la Spallitta – e prevedeva di non far pagare i vari atti interni a una stessa pratica. Insomma, in un momento di crisi era un modo per non far pagare due o più volte le stesse cose. Scavone si è opposto, dicendo che non lo avevo concordato col gruppo: una risposta inverosimile, visto che c’era da ieri il benestare dell’assessore”. Non è la prima volta che tra i due volano scintille, e stavolta a seguire la Spallitta sono stati anche i due vice di Scavone, ovvero Tony Sala e Pierpaolo La Commare, oltre ad altri esponenti del Mov139. Approvato anche un ordine del giorno, di Sala, che chiede all’amministrazione di verificare la possibilità di ridurre i diritti di istruttoria per le pratiche presentate telematicamente: “In questo modo decongestioneremmo il Suap – spiega Sala – dando modo agli impiegati di occuparsi dell’espletamento delle pratiche”.
Ma l’Aula, oggi, ha trattato durante le comunicazioni anche la vicenda Rap grazie a una nota datata 23 luglio e firmata dal dirigente Sergio Forcieri che, nei fatti, risponde punto per punto ai rilievi dei Revisori dei conti. Forcieri non manca di far notare che l’atto approvato dal consiglio comunale costituisce solo una “cornice organizzativa” all’interno della quale definire, in seguito, il contratto di servizio e il piano industriale della Rap, e soprattutto smentisce squilibri finanziari visto che la Tares dovrà coprire tutti i costi.
L’Aula, inoltre, ha approvato anche una serie di mozioni che prevedono il bilinguismo per la modulistica comunale (presentata da Sala), la consulta per la famiglia (del gruppo Idv), la consulta per la pace con apposito ufficio (presentata da Alberto Mangano) e la istituzione di una rotatoria in via Albiri (presentata da Francesco Scarpinato). Giuseppe Milazzo (Pdl) ha invece presentato un’interrogazione sulla mancata proroga delle posizioni organizzative: “Oggi sentiamo parlare – dice Milazzo – della circostanza che, a decorrere da agosto, gli incarichi cesseranno di avere efficacia, lasciando così gli uffici senza punti di riferimento e paralizzandoli. Si mortifica la professionalità di tanti dipendenti che, benché nominati dalla precedente amministrazione, hanno svolto funzioni vitali”.
Il consigliere del Mov139, Orazio La Corte, ha puntato il dito contro il restringimento dei marciapiedi di viale Michelangelo che costringe i pedoni a camminare nella carreggiata: “Una signora stava per essere investita da un motorino, e tutto questo perché i marciapiedi sono pieni di erbacce e rifiuti. Invito l’assessore in aula per aprire un dibattito sul tema“. Inoltre, il consigliere ha sollevato anche la questione delle partecipate: “Il sindaco ha trovato le soluzioni per Gesip e Amia, riuscendo in un’operazione non facile, ma adesso vanno amministrate e ci vuole il coraggio, da parte del consiglio, di assumersi le proprie responsabilità. 600mila palermitani non possono essere ostaggio di soli 7mila, ovvero dei dipendenti delle aziende. E il prossimo problema sarà l’Amat”.
Il capogruppo dell’Udc Giulio Cusumano, invece, propone di far pagare 250 euro alle coppie che decidono di sposarsi a Palazzo delle Aquile o villa Niscemi destinando le somme in un apposito fondo a sostegno delle famiglie affidatarie e al diritto dei bambini che vivono nelle comunità ad avere una famiglia. “L’intento – spiega Cusumano – è quello di sensibilizzare le coscienze nei confronti dell’affido e dell’accoglienza di bambini in situazioni di svantaggio. L’idea del contributo, approvato anche dall’assessore Ciulla, nasce per incrementare sempre più il numero di famiglie affidatarie, considerato che la Sicilia è fanalino di coda in materia di affido, che il rimborso mensile per le famiglie affidatarie è di un terzo rispetto a quello erogato dagli altri Comuni d’Italia e che nel capoluogo isolano i 250 euro mensili arrivano a singhiozzo”.
LE REAZIONI
Il Capogruppo Idv in consiglio Comunale a Palermo Filippo Occhipinti e il Consigliere comunale Idv Paolo Caracausi , esprimono soddisfazione per l’approvazione in consiglio comunale della mozione da loro proposta per la Istituzione della Consulta Comunale della famiglia. “Questo organismo, non appena in funzione- dicono i consiglieri Idv- avrà valore consultivo con la possibilità di proporre azioni, a favore di questo importante nucleo elementare e fondamentale della società garantito dalla costituzione e dalla normativa Italiana. La consulta avrà il compito di effettuare studi e ricerche sulla situazione sociale delle famiglie e sulle politiche familiari più opportune da adottare dalla Amministrazione Comunale; di promuovere la cultura della famiglia come istituzione fondamentale della società; favorire la collaborazione in questo ambito tra privati, soggetti pubblici ed enti religiosi; contribuire al miglioramento dei servizi offerti dalla amministrazione comunale; proporre servizi nuovi, indicare tariffe e investimenti che si rivolgono alla famiglia. Italia dei Valori – concludono- è convinta che la difesa e la promozione dei valori che sono propri dell’ Istituto della Famiglia sono indispensabili affinché questa società ,senza più punti di riferimento e allo sbando in questo coacervo di falsi valori e di apparenza, recuperi punti di riferimenti fondamentali per il suo sviluppo”.
“Finalmente si parla di risoluzione di problemi che coinvolgono i cittadini delle periferie – commenta Scarpinato – ma è grazie a questi segnali che noi tutti possiamo dare il nostro contributo per migliorare Palermo rendendola più sicura e offrendo servizi per tutti i cittadini. L’amministrazione che fino ad oggi non ha risolto questo problema malgrado le innumerevoli segnalazioni adesso dovrà, visto quanto previsto dalla mozione, porre in essere tutti i mezzi necessari per risolvere nel più breve tempo possibile, magari come più volte da me suggerito costruendo una rotatoria. La politica ha il dovere di mettere al centro il bene comune”.
“Il voto di oggi, unanime del Consiglio comunale – dice Mangano – costituisce una premessa necessaria al buon governo di una comunità. La pace non è la parentesi tra una guerra e l’altra, è insieme una cultura della solidarietà, della giustizia, dell’equità, della responsabilità, individuale e collettiva. Una vera cultura di PACE rende una comunità capace di governarsi, talvolta anche a prescindere dai governanti, di partecipare democraticamente alla vita sociale, di svolgere un ruolo critico per il raggiungimento di un bene comune. Con questa mozione il Consiglio vuole dare un contributo costruttivo alla scelta importante fatta dal Sindaco di aderire agli Enti Locali per la Pace. La costruzione di una cultura della pace, contro tutte le violenze, deve vedere il coinvolgimento delle scuole cittadine che dovranno essere supportate dall’ufficio Pace a cui la Consulta delle Associazioni dovrà aderire. Oltre che sul piano culturale, la pace rappresenta un buon investimento in quanto costituisce il naturale presupposto per un modello di sviluppo sostenibile sia sul piano economico che sociale”.
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24 Luglio 2013, 19:20