30 Gennaio 2020, 12:10
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PALERMO – ‘La verità, vi prego, sul Sud: alla stampa il compito di dire come stanno le cose e di smascherare le fake news che lo riguardano. Il rapporto annuale di Eurispes strumento irrinunciabile di conoscenza del Paese. Ringrazio il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, per le energie e l’attenzione che riserva anche al Mezzogiorno e alle sue problematiche”. Così Saverio Romano, Presidente dell’Osservatorio Eurispes sul Mezzogiorno, a margine della presentazione del 32mo Rapporto Italia di Eurispes tenutasi stamane a Roma presso l’Aula Magna dell’Universita’ La Sapienza.
“Basta con le strumentalizzazioni che nascondono la realtà sulla situazione del Meridione – ha detto Romano – che non è una sanguisuga né un ricettacolo di criminali, una sede di ruberie organizzate e diffuse, o un freno alla vera crescita del Paese. Ecco alcuni macrodati contenuti nel rapporto Eurispes sul Mezzogiorno: nel 2016 lo Stato italiano ha speso 15.062 euro pro capite al Centro-Nord e 12.040 euro pro capite al Meridione. In altre parole, ciascun cittadino meridionale ha ricevuto in media 3.022 euro in meno rispetto a un suo connazionale residente al Centro-Nord. Nel 2017, si rileva un’ulteriore diminuzione della spesa pubblica al Mezzogiorno, che arriva a 11.939 (-0,8%), mentre al Centro-Nord si riscontra un aumento dell’1,6% (da 15.062 a 15.297 euro). Dal 2000 al 2007 le otto regioni del Sud occupano i posti più bassi della classifica per distribuzione della spesa pubblica, mentre le Regioni del Nord Italia ricevono dallo Stato un quantitativo di risorse nettamente superiore alla media nazionale. Dal 2000 al 2017, la somma sottratta al Sud, in percentuale alla sua popolazione, ammonta a più di 840 miliardi di euro netti (in media, circa 46,7 miliardi di euro l’anno)”.
“Sui fondi europei – continua Romano – i dati dicono che al Sud si registra una netta inversione di tendenza: i programmi di sviluppo regionali e nazionali che si avvalgono del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il ciclo 2014-2020, hanno potuto disporre di una dotazione di ben 35,5 miliardi di euro totali, stanziati per il 60% dal budget europeo e per il resto dal cofinanziamento nazionale. Alla fine del 2019, le Regioni italiane hanno speso in totale 7,4 miliardi. Le regioni in ritardo di sviluppo (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) registrano una spesa che è mediamente minore di quella media nazionale (18% contro 23%), ma se considerano gli impegni di spesa, le stesse Regioni raggiungono in media il 72% dell’intera programmazione, che è un dato più alto del 3% rispetto alla media nazionale. Il vero dramma del Meridione – zona periferica d’Europa – è la carenza di investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali e la forte disparità di risorse sui servizi al territorio. L’operazione verità che il rapporto Eurispes offre anche sulla questione meridionale è un ottimo punto di ripartenza per la politica e per gli studiosi”.
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30 Gennaio 2020, 12:10