Sugli schermi di Crocetta | scorre un nuovo scandalo

di

10 Febbraio 2015, 20:20

4 min di lettura

PALERMO – Il film è sempre lo stesso: il presidente annuncia una cosa e poi va in direzione opposta. Un copione ormai consolidato, dopo due anni di governo. “I dirigenti della Regione sono troppi – ha protestato ovunque Rosario Crocetta – bisogna diminuire, anzi dimezzare le postazioni dirigenziali”. Negli stessi minuti, però, ecco spuntare un nuovo ufficio, alle dirette dipendenze del governatore. Un ufficio guidato da quattro dirigenti tra i quali un “dirigente apicale” nuovo di zecca. Anzi no. Perché Alessandro Rais fino a poche settimane fa era già un dirigente generale: al Turismo. Esautorato con l’arrivo del nuovo assessore Cleo li Calzi, è stato ripescato da Crocetta che ha “creato” una struttura tutta per lui: l’Ufficio speciale per il Cinema e l’audiovisivo. Se ne sentiva davvero la mancanza.

E il governo lo mette nero su bianco nella delibera che delinea l’identikit del nuovo ufficio. Che, altro “colpo di scena”, giusto per restare in tema, è solo temporaneo. Starà in piedi due anni. Poi si vedrà. Intanto, proprio oggi sono stati individuati i primi nove regionali che dovranno farne parte. In tutto, alla fine, dovranno essere sedici. Ma pare che non si incontrerà particolari difficoltà a reclutarli, a differenza di altri rami dell’amministrazione come il Bilancio o la Formazione professionale. Uffici scoperti in qualche caso anche in seguito alle lungimiranti rotazioni del governatore. E dove nessuno vuole andare. Lì c’è da lavorare sul serio.

Al nuovo, fondamentale ufficio per il Cinema invece pare vogliano andare tutti. Anche perché la location individuata potrebbe essere molto attraente. Nessun ufficio-scatolone, nessun grigio palazzo del centro storico ospiterà infatti la nuova struttura. Ma uno splendido edificio all’interno della struttura che fa capo all’hotel Villa Igiea. Il cinema e il mare, cosa si può volere di più?

Si potrebbe sperare, ad esempio, che ad alcuni “slogan” seguisse, ogni tanto, una decisione coerente. La Finanziaria “lacrime e sangue” a cui sta lavorando infatti l’assessore Alessandro Baccei prevede dolorosi tagli un po’ dovunque. Ma la Regione, dal canto suo, ha promesso atteggiamenti virtuosi. Riduzione delle spese inutili, ad esempio. A cominciare dalle spese per gli affitti. Ma quando mai. Nei locali di Villa Igiea pare che siano già andati a prendere le misure. A ragionare su quali arredi portare all’interno di quei saloni. Saloni al momento, però, popolati da otto dipendenti regionali. I superstiti di quello che fu l’ufficio dei “Grandi eventi”, spazzato via dalle inchieste giudiziarie e dalla puntuale crociata del presidente. Erano 48, fino a poco tempo fa. Adesso sono in pochi. E pare – la comunicazione non è ancora ufficiale, ma i dipendenti sono già rassegnati – che dovranno sloggiare e trasferirsi negli uffici di via Notarbartolo. Lì, a Villa Igiea, arriverà l’Ufficio speciale per il Cinema. Temporaneamente. Intanto, i lavoratori dovranno andare via. Pensare di rinunciare all’affitto? Non se ne parla neppure. Per quella struttura la Regione paga circa 55 mila euro l’anno alla società Amt Real Estate. Evidentemente i 16 nuovi dipendenti dell’ufficio speciale non potrvano essere sistemati in nessuno degli immobili della Regione.

Articoli Correlati

Ma tant’è. Per Crocetta quell’ufficio è fondamentale. E per questo ha deciso di “disattivare” un ufficio che era già presente nella struttura regionale, quello della “Film commission”. Così, il dirigente Pietro Di Miceli ha levato le tende: quell’ufficio è diventato sostanzialmente un doppione. Il burocrate ha accettato l’incarico di nuovo capo della segreteria tecnica dell’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri.

Ma a che serve questo specialissimo ufficio per il Cinema? Stando alla delibera che lo istituisce, la struttura si occuperà, tra le altre cose, di predisporre una legge che rilanci il settore, di gestire il coordinamento tecnico e scientifico dell’attività della sede siciliana del Centro sperimentale di cinematografia, di coordinare anche la realizzazione e diffusione dei vari materiali audiovisivi finanziati e prodotti dai vari rami dell’amministrazione regionale in occasione di Expo 2015. In pratica, tutto ciò che riguarda il cinema, compresi i finanziamenti alle produzioni, passa dall’assessorato al Turismo direttamente nelle mani di Rosario Crocetta. E del “suo” dirigente Rais.

Del resto, la Sicilia ha “potenzialità ancora inespresse”. Inespresse, giusto per essere precisi, nonostante da quasi due anni e mezzo sia partita la rivoluzione. Adesso, però, Crocetta ha pensato bene – passaggio che si trova proprio nella delibera con cui viene creato l’ufficio – che “occorre riposizionare la Sicilia sui mercati nazionali e internazionali come ‘terra di cinema’”. Il solito trailer ottimistico di una rivoluzione affidata a un canovaccio logoro. A una sceneggiatura trita e ritrita. L’ultimo scandalo, in realtà, sugli schermi del governo Crocetta. Quello in cui la Regione smentisce se stessa con l’obiettivo di rafforzare, come viene spiegato nella delibera, la propra “reputation”. È il solito film, insomma. Ma in lingua originale.

Pubblicato il

10 Febbraio 2015, 20:20

Condividi sui social