20 Dicembre 2015, 18:29
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PALERMO – “Sul contratto di servizio Amat ci sono ancora molti aspetti da chiarire. Dubito che potremo approvarlo prima di Natale, ma soprattutto dubito che il tram possa partire il primo gennaio: nel 2005 per registrarlo ci sono voluti ben sei mesi e, senza la registrazione, nessuno potrà salirvi”. Il capogruppo di Forza Italia a Sala delle Lapidi, Giulio Tantillo, mette le mani avanti e all’inizio della settimana in cui verrà discusso il contratto, necessario per far partire il tram, conferma perplessità e problemi.
“In seguito alla conferenza stampa che il centrodestra ha tenuto a novembre sulle criticità del contratto di servizio – dice Tantillo – ho scritto una nota al Segretario generale esponendo tutte le nostre perplessità e abbiamo ricevuto risposta. Come avevamo previsto, la scadenza non può essere fissata al 2017 ma è trentennale, anche se non ci è ancora chiaro chi dovrà correggere l’errore. Domani, nel corso di una riunione fissata per le 16, proveremo a capirlo”. Il Segretario Fabrizio Dall’Acqua, in una lunga lettera, spiega infatti che la normativa è in realtà confusa e in alcuni punti contraddittoria e stabilisce che alla fine sia il consiglio comunale a poter decidere.
“Noi chiediamo con urgenza l’acquisizione della direttiva del sindaco del 31 marzo 2015, di cui al protocollo 254167 – continua Tantillo – poiché la normativa del settore prevede che sia concessa alle amministrazioni comunali la possibilità di affidare in concessione i servizi di trasporto pubblico locale a società partecipate dall’ente, qualora ricorrano le condizioni previste dall’ordinamento comunitario. La direttiva sindacale può consentire l’acquisizione di elementi utili alla necessaria verifica della ricorrenza dei requisiti di legge. Vogliamo capire, insomma, in base a quale norma si affida il tram a una partecipata, se le regole europee sono state rispettate e chi lo ha certificato. Il Segretario dice che ad esprimersi dovrà essere il dirigente: bene, attendiamo la risposta”. Il capogruppo azzurro chiede anche chiarimenti sulla mancanza del piano generale di sviluppo, del piano industriale e del budget, atti di programmazione fondamentali, così come dei costi del tram e delle modalità di pagamento. “Inoltre in bilancio non c’è un capitolo per il tram: il Peg di quest’anno riporta la stessa cifra del 2014, quando c’era solo il gommato. Abbiamo capito inoltre che la riscossione dei proventi della Ztl andrà in concessione all’Amat perché possa riscuotere in nome e per conto del Comune, ma si tratterebbe di una concessione in bianco e senza alcuna quantificazione. L’introito deve andare al Comune che poi girerà le somme all’Amat, impossibile fare diversamente, a meno che non ci venga detto qual è l’importo necessario al tram. Se per il tram servono 8 milioni, non possiamo darne all’Amat di più. Peraltro parliamo di una concessione senza rendicontazione”.
La strada del contratto di servizio, insomma, si annuncia in salita. “Vogliamo inoltre che l’ufficio traffico ci presenti un piano per gestire la situazione che si è creata in città – conclude Tantillo – in via Leonardo Da Vinci ci sono 4 semafori in 300 metri con il caos che inizia alle sette del mattino e finisce alle nove di sera, per la disperazione dei commercianti”.
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20 Dicembre 2015, 18:29