“Sulle Regionali |nessun segnale di infiltrazioni”

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12 Ottobre 2012, 15:23

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PALERMO – “Lasciamo che la campagna elettorle si svolga. Noi non abbiamo nessun segnale in questo senso”. Anna Maria Cancellieri nel giorno dell’inaugurazione di Villa Ahrens, nuova sede del nucleo operativo di Palermo della Direzione investigativa antimafia, rispondendo alle domande dei giornalisti nega la presenza di segnali di infiltrazioni mafiose nell’ambito delle elezioni Regionali siciliane. Dell’ombra della criminalità organizzata in questa tornata elettorale aveva parlato infatti l’avvocato generale dello Stato Ignazio De Francisci, che al Festival della Legalità aveva svelato l’esistenza di un’indagine al riguardo.

“La Dia non si smantella affatto” ribadisce il ministro. “Qualche giorno fa festeggiavamo i suoi vent’anni a Roma, ancora una volta abbiamo detto che Falcone e Borsellino non sono morti invano. Anche la Dia è un loro dono, che tante cose ha fatto e tante cose farà ancora” spiega la Cancellieri alla platea delle istituzioni.

“Sono orgogliosa che il prefetto qui presente sia il ministro dell’Interno” afferma Agnese Borsellino, presente anche lei all’inaugurazione della villa, “il primo segnale di rinascita di questa città martoriata”. La vedova del giudice ucciso dalla mafia siede nelle prime file. Non si alza per parlare e la sua presenza alla cerimonia, l’ha definita lei stessa “un miracolo, un atto d’amore verso la polizia di Stato” che per lei e suo figlio Manfredi resta “una seconda famiglia”. “Vederla nonostante la sua malattia e la sua fragilità è stato molto bello – ha commentato la Cancellieri – guadiamo alle cose belle, alle cose giuste di questa terra”.

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La nuova villa Ahrens è “una casa degna della Dia – ha detto il ministro –  e poi si risparmia sul canone, che di questi tempi non affatto male” . Prima di oggi, infatti, il nucleo palermitano era ospitato nell’edificio chiamato “Le tre torri”, per il quale veniva pagato un affitto. Villa Ahrens, invece, era lasciata all’abbandono dagli anni ’80. Oggi la struttura è stata restaurata grazie ai fondi Pon sicurezza Carlo Alberto Dalla Chiesa, con la supervisione del sotto provveditorato alle Opere pubbliche e della sovrintendenza ai Beni culturali del comune di Palermo.

Presente alla cerimonia anche il vice capo della polizia Francesco Cirillo, “entrato a far parte della Dia ancor prima che nascesse”: “Al servizio centrale operativo – racconta il numero due della Pubblica sicurezza – l’allora direttore Gianni De Gennaro mi rifilava la bozza della proposta di legge di costituzione della Dia, nella vana speranza che potessi aggiungere qualcosa. Ma cosa potevo aggiungere a quanto scritto da un maestro dell’antimafia quel è Gianni De Gennaro?”. E quasi a sostenere lo stesso sottosegretario alla Sicurezza, è intervenuto anche il direttore della Dia Alfonso D’Alfonso, che ha attaccato Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito. Ciancimino jr è stato rinviato a giudizio per calunnia proprio nei confronti di De Gennaro, dopo la fine delle indagini sulla trattativa Stato-mafia. Secondo D’alfonso, Ciancimino “oggi purtroppo impervica nel tentativo di creare confusione tra le istituzioni dello Stato, ma – ha detto il capo della Dia – non ci riuscirà”. Sulla questione il ministro dell’Interno non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “Non sono materie che mi appartengono”.

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12 Ottobre 2012, 15:23

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