24 Giugno 2012, 08:11
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Per chi non lo sapesse a Palermo c’è un’altissima densità di noblesse. Loro, gli arciduchi, gli industriali, i discendenti diretti del commendator Zampetti, durante l’inverno si perdono leggermente di vista ma in estate sono tutti ma proprio tutti negli stessi fighissimi posti. Il nostro amico palermitano medio infatti da il meglio di sé quando arriva la bella stagione manco fossimo sul set di Sapore di Sale. Vediamo come.
La mattina chiaramente si esce in gommone. Bianco, lungo quanto un campo di calcio e con gli stessi motori del traghetto Raffaele Rubattino, così per fare il mezzo miglio che va dal rimessaggio a dietro il rimessaggio si sta più comodi. Una volta lì l’ancora non si butta a caso, si sceglie con ponderatissima riflessione una postazione che sia ben visibile dagli sfigati in pedalò e che allo stesso tempo renda raggiungibile con due bracciate l’imbarcazione vip. L’imbarcazione vip non è una barca sulla quale c’è gente famosa, è un gommone tale e quale a quello del nostro fantastico amico che però ha le seguenti caratteristiche: stereo superpotenziato con musica house, il maggior numero possibile di femmine e un frigo contenente superalcolici. Una volta create le premesse, ecco che il piccolo arcipelago di gommoni da vita al cosiddetto festino.
Il festino procede morbidamente dall’ora di pranzo fino all’ora dell’aperitivo e consente al nostro eroe di soddisfare molti dei suoi bisogni primari, ossia trovare un femmina che lo ascolti mentre dice idiozie (la poverina può scappare solo a nuoto), ubriacarsi, abbronzarsi e sentirsi immensamente ricco rispetto al popolo che lo ammira invidioso dalla terraferma. Perché il Summer Cafon non è contento se non può paragonarsi agli inferiori. Infatti se mentre festeggia il suo benessere con la musica a tutto volume in mezzo al mare, passa un gommone sconosciuto con la musica a tutto volume in mezzo al mare, non perde nemmeno un attimo per urlare ai suoi amici che “Niè… sono quattro tasci.”. Allo stesso modo posa il suo compassionevole sguardo su chi non è abbronzato come lui, tipo quelli che hanno un lavoro. Lo Stracafone estivo è talmente dedito all’abbronzatura che quando è a casa da solo si mette nudo davanti lo specchio e si passa l’autoabbronzante sulle chiappe perché bianche sono tristi.
Al calar delle tenebre, felice per la giornata estremamente produttiva, il nostro amico si prepara ad una serata altrettanto elitaria, infatti lui e la sua comitiva sono stati invitati all’evento chic dell’estate palermitana, pensate un po’, niente di meno che un aperitivo sul mare. Assicuratosi il tavolo migliore e indossato la camicia bianca d’ordinanza che si sa, risalta il colorito per nulla cafone che abbiamo preso con tanta fatica, ecco che si procede alla ricerca della strappona arrivista di turno che appena vede arrivare il prosecchino fresco arriva anche lei. Perché, direte voi, un così attento conoscitore della bella vita si accompagna alle strappone arriviste? Perché semplicemente non ha amiche e le nobildonne come lui, oltre non essere facilmente comprabili con miseri escamotage, piuttosto che ascoltarlo cercherebbero con ansia uno spigolo in cemento armato da prendere a testate. Invece, recuperando il classico mignottone che appena apre la bocca per parlare esce un pianoforte scordato, si va sul sicuro. La strappona sarà sempre grata al nostro fantastico amico per la vita di lusso che le offre e, cosa più importante, ride anche alle battute più cretine, tanta è la voglia di essere nel giro. Mischina.
Comunque sia, belli lucidi e con la camicia bene aperta gli Stracafoni estivi colgono l’occasione vitaiola per parlare tutti insieme di dove andare in vacanza. Si lo so, anche qua non fanno niente tutto l’anno ma vaglielo a spiegare. Le loro mete sono quasi sempre elegantissime location come la Costa Smeralda per il suo locale di punta pieno di gente di classe, l’isola di Mykonos per le deliziose serate di gala e degustazioni di champagne o Tallin, quest’ultima ovviamente è scelta per i suoi monumenti. Detto ciò, si parte tutti maschi altrimenti che si parte a fare, ed eccoli qualche giorno dopo al check-in dell’aeroporto con i borsoni firmati pronti ad esportare la cultura italiana all’estero. E (per fortuna nostra) nn’i viriemo a settembre.
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24 Giugno 2012, 08:11