17 Luglio 2015, 16:46
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SIRACUSA – I renziani tornano sui banchi di scuola: dal 24 al 26 luglio si terrà la “Summer School” organizzata da Futuredem. A metà tra un’edizione 2.0 delle Frattocchie e la Leopolda, la scuola politica dell’associazione si svolgerà nella roccaforte siciliana di Davide Faraone e dei renziani doc: Siracusa, la città del sindaco Giancarlo Garozzo. “La terza edizione della scuola di Futuredem testimonia la buona salute di un’associazione che conferma che c’è qualcosa di vivo nello spazio politico e che c’è ancora voglia di confrontarsi, fare comunità e formazione politica: temi sui quali il Pd sta un po’ latitando”, spiega Giulio Seminara, membro del direttivo nazionale di Futuredem. Una tre giorni “autonoma, autorganizzata e autofinanziata”, un evento di portata nazionale che mira a valorizzare la futura classe dirigente dei democratici. “Riteniamo che la formazione politica sia fondamentale, parleremo di temi di stringente attualità come l’energia, immigrazione, la questione ambientale e climatica ma anche di argomenti regionali come mafia e retorica dell’antimafia”. Un tema quello della mafia e dell’antimafia all’ordine del giorno affrontato con una modalità che dice tanto. “Non abbiamo invitato icone e starlet dell’antimafia ma docenti universitari”. “In particolare Antonio Di Grado, direttore scientifico fondazione Leonardo Sciascia, perché siamo interessati all’analisi sociale e culturale del tema”. Tanti i relatori che animeranno i dibattiti: il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, il Vice Presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, il Presidente della commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, il Vice Presidente nazionale delle Acli, Santino Scirè e numerosi deputati nazionali democratici. Si parlerà anche di un’autonomia siciliana “che non ha motivo di esistere dopo l’autodistruzione del viadotto Himera che ha acuito la distanza tra Catania e Palermo”. Un tema quello della distanza che investe “una regione che sembra vivere perennemente sul set di Conversazioni in Sicilia di Vittorini”. Una Sicilia “ vittima incatenata agli stereotipi che la letteratura ci ha dato: penso ai tempi morti di Brancati, al sangue pazzo della famiglia dei Vicerè di De Roberto, al trasformismo del Gattopardo di Lampedusa e alla tendenza all’impostura e alla commistione con i poteri forti che Sciascia ci ha raccontato”, aggiunge il dirigente renziano.
La scuola estiva arriva in un momento effettivamente caldo per la politica sicula e per il Pd. “Il gruppo di Futuredem Sicilia pensa che questa fase politica sia conclusa e che Crocetta si debba dimettere, non per le intercettazioni vere o presunte che siano”. “Ieri c’è stato solo l’ennesimo caso di gossip e di drammatica violenza”, argomenta Seminara. “Si è concluso un ciclo, quello dell’uomo solo al comando con il cerchio magico intorno, del governatore contro i partiti e cade anche un modello culturale: l’antimafia che si è imposta come categoria della politica, di clava del consenso”. Seminara rievoca i professionisti dell’antimafia di memoria sciasciana. “In Sicilia c’è una classe di potere andata avanti con le medagliette e le patenti di moralità”, dice il dirigente renziano. Seminara sferra una stoccata alla vecchia classe dirigente siciliana: “La Sicilia è come il quadro Guernica, nella risposta che diede Picasso al dirigente nazista che gli chiese cosa fosse quell’obbrobrio e lui rispose questo quadro lo avete fatto voi”.
Il giovane renziano non le manda a dire neanche alla classe dirigente democratica siciliana che “appartiene a un’era geologica fa”. Altro che rottamazione. Seminara coglie l’occasione per elogiare Davide Faraone. “I suoi appelli sono andati incontro all’immobilismo e le sabbie mobili, siamo ostaggio di una deputazione regionale che ragiona come il tacchino rispetto giorno del Ringraziamento”. “Il tema vero è creare nuova classe dirigente, la scuola estiva si pone questo obiettivo”, argomenta. E visto il parterre di ospiti, c’è da scommettere che l’incontro siracusano sarà un’occasione per i democratici per fare il punto sul futuro imminente del governo della regione. E sulla possibile candidatura del sottosegretario all’Istruzione alla poltrona di governatore, Seminara afferma: “Faraone farà tramite, da candidato o no, tra la Sicilia e il treno delle riforme avviato da Matteo Renzo”. “Serve una rivoluzione opposta a quella starnazzata fino a poco tempo fa: occorre un ritorno alla normalità.”
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17 Luglio 2015, 16:46