08 Aprile 2014, 17:22
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di Angela Majoli (Ansa)
ROMA – E’ il fenomeno del momento, un successo planetario in poche ore: Suor Cristina Scuccia, la religiosa di Comiso che con la sua voce ha conquistato il pubblico di “The Voice of Italy”, il talent di Rai2 prodotto da Talpa, e ha infranto i record di popolarità in tutto il mondo. Ha conquistato ovunque le pagine di quotidiani, siti, blog e social network, in 24 ore il suo video ha raggiunto 12 milioni di visualizzazioni polverizzando in velocità il precedente record mondiale di Psy, oggi ha superato i 42 milioni. Un fenomeno che è uno dei motivi degli ascolti record del programma, con 3,5 milioni di spettatori e il 14,34% di share nell’ultima puntata, in cui peraltro Suor Cristina non c’era. E se Alicia Keys e Whoopi Goldberg le hanno fatto i complimenti, il Time si è chiesto se sia la nuova Susan Boyle.
L’ANSA è riuscita a intervistarla in esclusiva, in una pausa delle prove del talent. Se le si chiede se si aspettasse questo successo planetario, sorride serena: “No, assolutamente – ammette -. Mi aspettavo che questa mia presenza a The Voice potesse suscitare attenzione, ma non credevo in una risonanza di questo tipo. Mi arrivano, continuamente, messaggi di ringraziamenti di tante persone che si stanno avvicinando alla preghiera o si sentono accolte da una Chiesa Madre pronta ad abbracciare tutti. Per me ‘spopolare’ vuol dire proprio questo, entrare nei cuori delle persone”. Difficile pensare che la sua vita quotidiana non abbia risentito di questo clamore mediatico: “Nella mia vita quotidiana qualcosa è cambiato, almeno nella forma – spiega -. Ora le persone mi fermano per strada e mi ringraziano per la gioia che ho trasmesso loro con la mia esibizione. Nella sostanza, invece, la mia vita non è cambiata molto e all’interno della mia comunità religiosa tutti mi sostengono e mi accompagnano in questo cammino”. Suor Cristina non vuole che si pensi a lei come a un talent in cerca di successo: “Io sono una suora – dice -.
Una suora che ha il desiderio di raccontare a tutti la gioia di aver incontrato Gesù attraverso i doni che Lui stesso mi ha dato. Vorrei che tutti scoprissero quanto Lui ci ama e quanto Lui sia ‘creativo’ con ciascun uomo. Per ognuno di noi c’è un disegno, ma tante volte noi poniamo limiti a questo disegno. Se avessimo più fiducia in Lui questo disegno potrebbe diventare un capolavoro. Il mio sogno, ad esempio, era quello di diventare una cantante. Il Signore si è servito di questo mio desiderio per chiamarmi a sé, mi ha chiamato ad una vita nuova e mi sta portando a realizzare questo sogno secondo la sua volontà e in una maniera che nemmeno io potevo immaginare. Il Signore mi stupisce ogni giorno, credeteci anche voi, il Signore ha tanti regali per ognuno di voi!”. E come passa una star mondiale le sue giornate in un convento? “La giornata inizia alle 6.30 con le Lodi Mattutine e con la meditazione della Parola di Dio – spiega la 25enne religiosa -: leggiamo il Vangelo del giorno e ne cogliamo il messaggio che ci accompagnerà per tutta la giornata. Poi inizia il nostro servizio: ci dedichiamo all’accoglienza dei bambini della scuola dell’infanzia e al nostro pensionato universitario. Ovviamente c’è la celebrazione eucaristica che è il momento più importante della nostra giornata”. Suor Cristina si appassiona quando parla del suo cammino religioso che le ha confermato il suo talento di cantante: “Sono andata all’estero, nello specifico in Brasile, per portare avanti una tappa fondamentale del mio cammino di vita religiosa, il noviziato. Automaticamente il mio viaggio è diventato una missione. Noi Suore Orsoline della Sacra Famiglia abbiamo un progetto sociale in Brasile che pone attenzione ai bambini e alle famiglie che vivono realtà difficili. Durante il mio viaggio in Brasile, durato quasi due anni, ho accompagnato un gruppo di adolescenti che anche grazie alla musica, al ballo e al canto hanno scoperto che ci sono anche altre strade da seguire diverse dalla loro faticosa vita quotidiana. Dalle periferie ho portato questi ragazzi nei teatri delle città e per loro questo è stato un grande stimolo”. (segue).
E il rapporto diavolo-acqua santa con il suo coach J-Ax? “Per me è una scoperta – dice -. E’ attento e molto sensibile non solo con me, ma con tutti gli altri compenti del team. Altro che diavolo, le sue lacrime durante le esibizioni sono sinonimo di una tenerezza che certamente non ti aspetti”. La prossima performance a “The Voice”, il 16 o il 23 aprile, sarà una canzone di Cyndi Lauper, “Girl Just want to have fun”: “Le prove stanno procedendo bene anche su altre canzoni – spiega -. Quando è stata stabilita Girl Just want to have fun mi sono soffermata molto sul testo e sul suo significato. All’ epoca, parliamo degli anni ’80, la canzone divenne un vero e proprio inno femminista e ad una mia iniziale titubanza, J-Ax mi ha incoraggiato a dare il vero significato al testo sottolineando che finalmente qualcosa nel mondo stava cambiando e le donne non dovevano solo lavorare, ma potevano dedicarsi anche al sano divertimento. Io, poi, ho inserito nel testo la mia spiritualità di Orsolina trovando riscontro nello stile di vita di S. Angela Merici, Madre di tutte le Orsoline. S. Angela, infatti, nel XV secolo, con grande intuizione femminile ha dato la possibilità alla donna di vivere una realtà diversa da quella che imponeva lo stile dell’epoca. A quei tempi le donne o si sposavano o entravano in convento. Queste erano le uniche due strade che potevano seguire. Grazie a S. Angela, le donne potevano consacrarsi a Dio liberamente, senza chiudersi in un monastero, ma rimanendo nel mondo. Questo è il significato che io ho voluto dare alla canzone!”.
C’è chi ha insinuato che la sua partecipazione al talent di Rai2 sia stata studiata a tavolino: “Mi fa sorridere che si pensi questo – risponde tranquilla -. Nessuno ha studiato la mia partecipazione al programma, io sono stata selezionata come tutti gli altri concorrenti. Sono stata chiamata a sostenere un provino dalla redazione che ha visto un mio video su YouTube. Allo stesso modo altri concorrenti sono stati visti in giro per locali, grazie ai festival o attraverso internet. Tutti, poi, abbiamo sostenuto un provino che ci ha portato davanti ai quattro coach. La mia passione per il canto è nata con me. Sin da piccola cantavo e ovviamente questa passione mi ha portato ad esibirmi in pubblico e a fare altri provini”. E la sua vocazione come è nata? “Sul palco – risponde. – In occasione del centenario delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, è stato realizzato il Musical ‘Il coraggio di amare’ e io interpretavo il ruolo di Suor Rosa, l’ ispiratrice della Congregazione. Questo personaggio mi è entrato dentro in modo assolutamente inaspettato considerata la mia lontananza dalla Chiesa. Suor Rosa, nel 1908, voleva aiutare gli altri, ma da sola non riusciva a portare avanti questo suo desiderio e invitava altre ragazze a lasciare tutto per donare la propria vita a Cristo e quindi al prossimo. Interpretando questo ruolo – conclude – avevo la sensazione che Suor Rosa stesse invitando anche me, nel 2008”.
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