Stipendio “stracciato” alla maestra | Suora imputata per estorsione

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20 Gennaio 2015, 10:39

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PALERMO – Sulla carta la maestra avrebbe firmato una busta paga regolare, ma in realtà avrebbe percepito un terzo dello stipendio previsto. Trecento euro contro mille e duecento. Una suora del Collegio di Maria al Borgo è già sotto processo. Altre due rischiano di finirci. Per loro, dopo tre richieste di archiviazione, è arrivata l’imputazione coatta. L’udienza preliminare si svolgerà il 3 febbraio.

Le indagate – l’accusa è di estorsione – sono la madre superiora Angela Alaima, suor Stella, Carmela Oliva, suor Gemma, e la direttrice del collegio dell’Albergheria, Maria Alioto, suor Teresa.

Per suor Teresa il processo è già iniziato. Sarebbe stata lei a pronunciare la frase divenuta la prova principe dell’accusa. Ad un certo punto avrebbe detto alla maestra che, vista la penuria di alunni, si sarebbe dovuta accontentare di uno stipendio stracciato. Nel corso del processo la donna, pur dichiarando di averle – fa notare la difesa delle suore – non ha prodotto le buste paga incriminate.

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A conti fatti la maestra sostiene che durante i suoi anni di insegnamento avrebbe accumulato un credito di 90 mila euro. Ha poi aggiunto di essere stata costretta ad accettare le condizioni di lavoro e retribuzione solo perché aveva necessità di accumulare punteggio per accedere all’insegnamento nella scuola pubblica. Le posizione della direttrice è stata stralciata da quelle della altre suore perché solo in una fase successiva delle indagini sarebbe emerso che anche loro erano a conoscenza dei fatti.

 

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20 Gennaio 2015, 10:39

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