La buona politica non si è mai limitata a sfogliare il codice penale, ma pure quelli della morale. La mala politica, come quella che oggi va sui giornali locali, spesso è solo una questione penale. Ma ormai neanche i meno attrezzati in politica ritengono che da lì, non dai codici che non hanno mai letto, dall'idea di una cosiddetta giustizia, possa arrivare... giustizia. A chi può interessare se fra 7-8 anni Gae Galvagno verrà dichiarato in sentenza definitiva qualunque cosa? La battaglia, allora, va combattuta qui e ora. E alle solite: i network che guardano a destra o danno la notizia in modalità “essenziale” e limitata a qualche giorno o fanno proprie le dichiarazioni dei diretti interessati che giustamente si dichiarano innocenti sino a sentenza definitiva. Poi si vedrà, e nella peggiore delle ipotesi dopo la galera si può sempre dar vita a un partito, con ciò dimostrando che la nostra Costituzione aveva previsto un domani a chi fin da giovane si fosse dato alla politica, ma non, per dirne una, all'ippica. E la sinistra? Lasciamo perdere, per governare bisogna imparare a fare opposizione. Per ora si limita a chiedere, in ritardo, dimissioni a chi, sappiamo, non le darà mai. E a sognare campi larghi e praterie.
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