19 Giugno 2013, 13:33
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PALERMO – Il ministero dell’Ambiente, Legambiente, Wwf e l’associazione Anpana sono stati ammessi come parte civile al processo per lo sversamento di percolato alla discarica palermitana di Bellolampo.
Il collegio della quarta sezione ha però emesso un’ordinanza nella quale si sostiene che le parti civili avranno un risarcimento solo se sarà accertato un danno patrimoniale a prescindere dall’eventuale condanna degli imputati.
Al processo ci sono l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata e altre dieci persone – tra cui gli ex vertici dell’Amia – per disastro ambientale, avvelenamento di acque, discarica abusiva, traffico di rifiuti e abuso d”ufficio. Il procedimento nasce da un’inchiesta sulla discarica di Bellolampo.
Oltre a Cammarata sono stati rinviati a giudizio Gaetano Lo Cicero e Vincenzo Galioto, ex presidenti del cda dell’Amia, Orazio Colimberti e Nicolò Gervasi, ex direttori generali della società, i dirigenti dell’azienda Pasquale Fradella, Antonino Putrone e Fabrizio Leone, Aldo Serraino, dirigente della partecipata Amia Essemme, Luigi Graffagnino e Mario Palazzo, funzionari dell’Amia.
L’inchiesta, condotta dal pm Geri Ferrara, accertò l’esistenza all’interno della discarica di un grosso lago di percolato, infiltrato nelle falde acquifere. Il processo è stato rinviato al primo luglio.
Con riferimento all’udienza del procedimento penale per la vicenda dell’inquinamento di Bellolampo dovuto al percolato, si precisa che il Comune di Palermo si era già costituito ed era stato ammesso in una precedente udienza quale Parte Civile.
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19 Giugno 2013, 13:33