04 Novembre 2019, 10:31
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Il Sud resta lontanissimo dal Nord, si svuota, invecchia, e da qui a meno di cinquant’anni perderà il 40 per cento della sua popolazione in età da lavoro. La fotografia scattata dal nuovo rapporto della Svimez è ancora drammatica per il Mezzogiorno. Tra meno di cinquant’anni “con i livelli attuali di occupazione, produttività e di saldo migratorio, l’Italia perderà quasi un quarto del Pil, il Sud oltre un terzo”. Per Svimez “le possibilità di contenere tali effetti sono legate ad un significativo incremento del tasso di occupazione, in particolare di quello femminile”. E serve ben altro che il reddito di cittadinanza, che ha finito per allontanare le persone dal mercato del lavoro.
“Doppio gap”
“L’Italia si allontana dall’Europa” e “il divario Nord-Sud rimane non sanato”. E’ così che funziona quello che la Svimez definisce come il “doppio” gap a svantaggio del Mezzogiorno. “L’Italia – spiega il direttore Luca Bianchi – segue il profilo di crescita europeo con un’intensità sempre minore e il Mezzogiorno aggancia in ritardo la ripresa e anticipa le fasi di crisi”. Guardando alle cifre: “Nel 2018 il PIL del Mezzogiorno è ancora oltre 10 punti al di sotto dei livelli del 2008; nel Centro-Nord mancano ancora 2,4 punti percentuali”. Senza un’inversione di tendenza “nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)”. Uno scenario questo definito “insostenibile”, viste anche le conseguenze economiche: tra meno di cinquant’anni “con i livelli attuali di occupazione, produttività e di saldo migratorio, l’Italia perderà quasi un quarto del Pil, il Sud oltre un terzo”. Per Svimez “le possibilità di contenere tali effetti sono legate ad un significativo incremento del tasso di occupazione, in particolare di quello femminile”.
La speranza green
Una delle speranze sta nel puntare sul Sud come “piattaforma verde del Paese”. “La bioeconomia meridionale si può valutare tra i 50 e i 60 miliardi di euro, equivalenti a un peso tra il 15% e il 18% di quello nazionale”, secondo le stime Svimez. Bianchi invita a vedere nel “Green New Deal un’opportunità di rinascita economica del Mezzogiorno”, che può fare da “piattaforma green del Paese”.
Investimenti, Sud scippato
Svimez sottolinea poi “l’urgenza di rendere cogente la clausola del 34% degli investimenti ordinari al Sud”, visto che “nel 2018 mancano nel Mezzogiorno circa 3,5 miliardi di investimenti”. Secondo l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno “l’applicazione della clausola del 34% determinerebbe un’accelerazione della crescita del Pil meridionale dello 0,8%, riportandolo ai livelli di crescita del Centro- Nord”. Il calo degli investimenti pubblici al Sud era già stato sottolineato da Svimez l’anno scorso e si tratta di un trend che va avanti ormai da un paio di decenni, a tutto vantaggio del Nord.
Reddito di cittadinanza, utile ma non basta
La Svimez nel suo documento giudica “utile il Reddito di cittadinanza” ma sostiene che “la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza”. “Peraltro – sottolinea – l’impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro”.
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04 Novembre 2019, 10:31