21 Febbraio 2018, 13:43
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PALERMO – Le indagini sul pestaggio di Massimo Ursino sono a una svolta. Gli agenti della Digos concentrano i sospetti su due persone e nelle prossime ore chiederanno alla Procura di fermare due degli otto uomini che ieri sera hanno aggredito il rappresentante di Forza nuova: per loro si profilerebbe l’ipotesi di tentato omicidio. Si tratterebbe di due uomini che gravitano negli ambienti dei centro sociali di estrema sinistra. Intanto, si fa più chiara la dinamica dei fatti. Ieri, poco dopo le 18: 30, sono entrati in azione in otto. Tutti con bomber scuro e il volto coperto. Hanno legato Ursino con del nastro adesivo e hanno iniziato a sferrargli contro calci e pugni alla testa provocandogli anche la frattura del naso.
Ursino non ha fatto in tempo a individuarne i volti perché gli aggressori gli hanno abbassato il cappello che indossava fino a coprirne gli occhi. Soltanto l’intervento e le urla dei passanti hanno evitato che le conseguenze della spedizione punitiva fossero più gravi. Una signora di passaggio con la macchina non ha esitato a fermarsi. Poi, è accorsa una guardia giurata armata. Ma la vera svolta nella ricostruzione è arrivata grazie alle immagini di una telecamera di sicurezza piazzata in via Dante. E’ stata filmata la fuga degli otto, due di loro hanno alzato la testa in favore di telecamera. Da qui il loro riconoscimento, trattandosi di persone con precedenti penali. Le indagini si sono concentrate sul centro ‘malarazza’ di via Cavour, una costola dei centri sociali ‘Anomalia’ ed ‘Ex carcere’.
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21 Febbraio 2018, 13:43