Sanità, a rischio| 20 mila posti letto - Live Sicilia

Sanità, a rischio| 20 mila posti letto

Lo schema di regolamento inviato alle Regioni, dovrà essere tradotto in provvedimenti entro la fine dell’anno. Suddivisi gli ospedali in ordine di grandezza, stabiliti quote minime di interventi specialistici e percentuali di occupazione dei posti letto. Il ministro della Salute Renato Balduzzi (nella foto): "Non si tratta di tagli, ma di riconversione".

SPENDING REVIEW
di
1 min di lettura

Renato Balduzzi ministro della SaluteROMA – Cronache da spending review: a rischio tra i 18 mila e i 20 mila posti letto per i ricoveri ordinari, eliminati almeno un migliaio di reparti “doppione” (selezionati in base al numero di utenti e al rendimento), cui corrisponderanno altrettanti posti di lavoro o primariati in meno. È quanto prevedono le regole applicative inviate alle Regioni dal ministro della Salute Renato Balduzzi: regole che dovranno essere tradotte entro fine anno in provvedimenti attuativi, che riguarderanno ospedali sia pubblici che privati.

Nel corso del triennio 2013-2015 si dovrà passare a un rapporto di 3,7 letti ogni mille abitanti dall’attuale media nazionale di 4,2. Lo schema di regolamento prevede anche la suddivisione degli ospedali in ordine di grandezza e complessità strutturale in tre categorie: hub, spoke e integrativi; una quota minima di interventi specialistici da effettuare ogni anno e un indice di occupazione dei posti letto, che non deve scendere al di sotto dell’80%.

Tra le regioni che hanno già avviato questo processo ci sono Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Ma ci sono regioni, tra quelle con il maggior deficit sanitario come il Molise, che dovranno cominciare da zero. Alcuni governatori lamentano la mancanza di dialogo con le istituzioni locali in fase di redazione del regolamento e si dicono già pronti a frenare. Secondo il ministero della Salute non si deve parlare di tagli, ma di “riconversione”, visto che i posti letto verranno riutilizzati per funzioni diverse dai ricoveri ordinari come la lungodegenza e l’assistenza agli anziani.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI