Tagli, la finanziaria è pronta | La Cisl: “Nessuna strategia”

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12 Marzo 2015, 12:15

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PALERMO – Tagli ai compensi dei consiglieri comunali, prepensionamenti di regionali e dipendenti di enti e partecipate con fuoriuscite in un quinquennio, equiparazione del trattamento di quiescenza a quello dei dipendenti dello Stato. Sono alcune delle norme contenute nella legge di stabilità che arriverà nel pomeriggio sul tavolo della giunta regionale, convocata dal presidente Rosario Crocetta. Per quanto riguarda i consiglieri comunali, anticipa all’ANSA il governatore, “il compenso massimo previsto non potrà superare il 30% dell’indennità di un assessore e non, come qualcuno ha scritto, il 25% dell’indennità del sindaco perché sarebbe una cifra enorme”. “Fare il consigliere non è una professione ma una attività di servizio pubblico che si deve basare in gran parte sulla passione politica e i gettoni devono servire a coprire le spese sostenute per questa attività e non possono corrispondere agli emolumenti di un assessore che lavora a tempo pieno”. “D’altra parte – aggiunge Crocetta – le vicende morali e giudiziarie che stanno coinvolgendo diversi consigli comunali ci spingono ad assumere decisioni molto rigorose anche a tutela dell’immagine dei tanti consiglieri che svolgono attività politica non per lucro ma per passione politica. Non si può chiedere austerità a tutta la società e poi fare finta che non esistano tali problemi”. Nonostante lo sciopero annunciato dai sindacati, il governo conferma anche le misure di contenimento della spesa per i dipendenti della Regione. Con lo scopo di alleggerire la macchina amministrativa, è previsto un piano quinquennale di prepensionamenti. Chi andrà in pensione quest’anno “non riceverà alcuna penalizzazione” assicura Crocetta, chi farà domanda di prepensionamento entro la fine di quest’anno, avendo i requisiti per farlo nell’arco del quinquennio, verrà incentivato. “Gli irriducibili che pensano di fare i furbi e non faranno richiesta – afferma il governatore – ovviamente dal 2016 saranno totalmente equiparati ai dipendenti dello Stato”. Dal 2019 in poi, in modo progressivo, “tutti i dipendenti della Regione avranno lo stesso trattamento pensionistico dei dipendenti dello Stato”. “Mi pare che ci siano tutte le condizioni per favorire quello sfoltimento della macchina amministrativa più volte raccomandato dalla Corte dei Conti e che il governo non vuole più rinviare. Deve essere chiaro che non stiamo tagliando diritti ma stiamo eliminando privilegi. Tutto ciò è necessario per sostenere le fasce sociali più deboli e incentivare lo sviluppo”.

“Nella finanziaria – prosegue Crocetta – stiamo mettendo insieme politiche di austerità e di tagli agli sprechi, misure di semplificazione della spesa e delle autorizzazioni che possono favorire gli investimenti e incentivare le assunzioni di disoccupati per sostenere quei processi positivi che sono già stati avviati negli ultimi due anni e che hanno portato a un aumento del Pil dello 0,2% e a prevedere per il 2015 un incremento dello 0,6% che noi vogliamo ulteriormente spingere verso l’alto”.

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Ma se Crocetta sembra ottimista sul percorso intrapreso, non sono invece dello stesso avviso dalla Funzione pubblica della Cisl. Secondo i segretari generale e di categoria, rispettivamente Gigi Caracausi e Paolo Montera, quelli che riguarderanno i prepensionamenti “saranno tagli assolutamente lineari. Non esiste alcun incentivo per che sceglierà la via del prepensionamento entro il 2015, al contrario – proseguono i sindacalisti – sono previste decurtazioni del 10% per tutti coloro che saranno accompagnati fuori dal mercato del lavoro”.

“Insomma – aggiungono i due – ancora una volta non c’è alcuna strategia. Ricordiamo tra l’altro che lo stesso Baccei ha più volte evidenziato in passato come i tagli lineari abbiano creato soltanto contenziosi e quindi ulteriori costi a carico della Regione. Quello a cui assistiamo ad oggi è che in Aula, insomma, arriverà una finanziaria che stride fortemente con il Dpef presentato da Baccei”.

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12 Marzo 2015, 12:15

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