26 Maggio 2021, 09:19
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PALERMO –
CASTROFILIPPO (AGRIGENTO) – Una lite per futili motivi tra parenti si è trasformata in un bagno di sangue culminato con il fermo di un arrotino di 57 anni. E’ successo a Castrofilippo, paese dell’entroterra agrigentino, nella notte tra sabato e domenica. Il bilancio è pesante: due feriti, uno dei quali trasferito in prognosi riservata all’ospedale civico di Palermo dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per evitare la perdita del braccio sinistro.
Tutto è cominciato da un alterco tra due parenti appartenenti alla famiglia dei nomadi camminanti – G.R., 57 anni, e P.R., 32 anni -degenerato immediatamente con l’arrivo di una terza persona – G.G., 42 anni. Il più grande dei contendenti è corso in casa, si è armato di carabina e coltello, scatenando la sua furia. Prima esplodendo due colpi all’indirizzo dei rivali e, poco dopo, colpendo con micidiali fendenti il 42enne al volto e al braccio sinistro, tranciandogli di netto i tendini. Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno rivenuto il coltello, ancora sporco di sangue, nascosto sotto un armadio in casa dell’arrotino.
Tutte le armi sono state sequestrate e per lui sono scattate le manette. Adesso è accusato di tentato omicidio pluriaggravato ed è stato trasferito al carcere di Enna dove nelle prossime ore comparirà davanti al Gip. I due feriti si trovano ricoverati in ospedale: le ferite del 32enne sono state giudicate guaribili dai medici di Canicattì in 15 giorni mentre per il 42enne la prognosi resta riservata e si tenterà di restituirgli la funzionalità del braccio, rimasto fortunosamente attaccato al corpo
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26 Maggio 2021, 09:19