Talassemici, il taglio fa ‘rumore’ | All’Ars Mancuso raccoglie l’appello

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23 Aprile 2020, 19:16

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PALERMO – Fa sempre più rumore il taglio di 2,2 milioni di euro previsto in finanziaria al fondo per le indennità vitalizie di talassemici, emoglobinopatici e drepanocitici gravi siciliani. A dar voce alla protesta si aggiunge il CoATeD, coordinamento regionale di cui fanno parte otto associazioni nell’Isola, che al governo regionale fa presente come i beneficiari delle indennità siano “soggetti a problemi di immunodepressioni che hanno bisogno di terapie inderogabili che purtroppo si possono effettuare solo in ospedale, anche in questo periodo di coronavirus. La Regione cosa pensa di fare? Tagli – attacca il coordinamento –. Senza tener conto di una legge di cui le persone affette da tali patologie usufruiscono per sopperire sia al bisogno di cure non coperte dal Servizio sanitario nazionale, sia a bisogni di sopravvivenza psicosociale”.

“In condizioni di precarietà nazionale e addirittura mondiale – continua la denuncia a firma del coordinatore Filippo Martino – la nostra Regione, invece di intervenire supportando le categorie più deboli taglia i fondi con decisioni politiche a dir poco ciniche e dovrà spiegare, in questo periodo di coronavirus, con quale coscienza si prendono tali decisioni. Esortiamo l’Assemblea regionale siciliana, le commissioni di merito e tutti i deputati di farsi carico di ripensare ai suddetti tagli”, concludono le associazioni.

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Fra i banchi dell’Ars, l’appello lanciato dal CoATeD e nei giorni scorsi dalla federazione Fasted Sicilia Onlus viene raccolto nuovamente dal deputato di Forza Italia Michele Mancuso: “Ho appreso delle giustificate lamentele da parte dei talassemici siciliani e delle associazioni di categoria – afferma – che temono a seguito del disegno di Legge di Stabilità 2020, approvato il 10 aprile scorso dalla giunta regionale, tagli per 2,2 milioni di euro sul capitolo ‘Indennità vitalizia ai cittadini affetti da talassemia ed emoglobinopatie’. Mi farò carico presso il governo regionale di recapitare le preoccupazioni di tale categoria. Ricordo – aggiunge il parlamentare – che talassemici ed emoglobinopatici devono ricevere trasfusioni di sangue con periodicità ogni due settimane e controlli ematici frequenti. Inoltre, solo il 50 per cento dei soggetti affetti da tali patologie svolge una qualche attività lavorativa. Certo della buona volontà del governo regionale, confido che il ridimensionamento all’assistenza sanitaria dei talassemici sarà scongiurato”.

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23 Aprile 2020, 19:16

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