27 Dicembre 2012, 17:42
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PALERMO – Il finanziarie è stato inchiodato da un video. Sorpreso a intascare una tangente da 5 mila euro. Giuseppe Graziano Bianco, 33 anni, originario di Licata e in servizio al nucleo di Polizia giudiziaria della Procura di Gela (Caltanissetta), avrebbe chiesto la mazzetta per insabbiare alcune indagini. Due settimane fa è stato condannato a tre anni. L’accusa è concussione.
A inguaiarlo è stato il video girato con una microtelecamera piazzata nell’orologio dell’imprenditore dalle cui mani avrebbe ricevuto la prima tranche dei 60 mila euro pattuiti per “fare scomparire quel decreto là”. L’imprenditore, titolare tra l’altro di un villaggio turistico nel nisseno, era indagato insieme ad alcuni familiari. È stato lui a contattare gli investigatori dopo avere ricevuto la strana proposta di aiuto ricevuta di Bianco. Ed è scattata la trappola.
All’appuntamento del 17 marzo 2012, l’imprenditore si è presentato con la telecamera nascosta. La registrazione è avvenuta a bordo della Yaris del finanziere. All’inizio si vede la consegna del denaro. L’imprenditore posa i soldi nel cruscotto. Bianco li mette nella tasca della giacca blu staccando la mano destra dal volante. Segue una breve conversazione, in cui prima il finanziere chiede al suo interlocutore di spegnere il telefonino. Un gesto di prudenza che non gli è servito a evitare di essere scoperto. Poi, l’imprenditore chiede informazioni sul provvedimento giudiziario che lo riguarda. Infine, Bianco pronuncia la frase chiave dell’inchiesta: “… il decreto che è pronto… quel decreto là si può fare sparire, capito?”.
Il finanziere si era detto detto pronto, dietro pagamento, a passargli notizie riservate, a ritardare l’avviso di conclusione delle indagini e, soprattutto, a bloccare il sequestro del villaggio turistico. Il video è stata la prova principale nel processo che si è svolto con il rito abbreviato il 14 dicembre scorso. L’imprenditore, titolare tra l’altro di un villaggio turistico nel nisseno, si è costituito parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Antonio Catania di Licata.
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