Tangenti per diventare poliziotto, De Vito: "Ecco cosa abbiamo scoperto" VIDEO - Live Sicilia

Tangenti per diventare poliziotto, De Vito: “Ecco cosa abbiamo scoperto” VIDEO

Tutti i particolari dell'inchiesta.
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

Alcamo – . Era una “fittizia” scuola di formazione quella organizzata dall’alcamese Giuseppe Pipitone, classe 1965, nella sua cittadina, dove il vice dirigente del Comando dei Vigili del Fuoco avrebbe organizzato il “sistema” concorsopoli che oggi è venuto fuori con il blitz dei Carabinieri. Per Pipitone – sospeso dai Vigili del Fuoco dal dicembre scorso – il gip, giudice Corleo, ha disposto la misura cautelare in carcere. Ai domiciliari tra gli altri anche un sostituto commissario della Polizia di Stato, Vincenzo Faraci, anche lui alcamese classe 1974, un sindacalista della Uil, vice dirigente dei Vigili del Fuoco in Veneto, ma originario della siciliana Mazzarino, Filippo Lupo classe 64. In tutto sono 14 gli indagati, in generale le accuse sono quelle di corruzione, traffico illecito di influenze e abuso d’ufficio. Dalla conferenza stampa tenuta presso il Comando provinciale dei Carabinieri, alla quale hanno partecipato il comandante provinciale colonnello Fabio Bottino, il comandante del reparto operativo provinciale colonnello Andrea Pagliaro e il comandante della Compagnia di Alcamo, capitano Luca De Vito, è emerso che a svelare il meccanismo di corruzione è stata anche la decisione di uno dei partecipanti alla “scuola di formazione” organizzata dal Pipitone che quando ha capito che per vincere il concorso non era saliente la preparazione ma semmai avrebbe dovuto mettere mano al portafogli, ha deciso di ritirarsi e poi accettare di rispondere alle domande degli investigatori dell’Arma insospettiti da quel nome, il suo, depennato nel “pizzino” che la pg della Forestale aveva trovato a casa di Pipitone, durante una perquisizione, assieme ad una mazzetta in contanti di 7 mila euro. “La concorsopoli – ha detto il comandante provinciale Bottino – ha riguardato in massima parte un concorso nei Vigili del Fuoco, ma 4 assunti e 3 idonei, una assunzione nella Polizia di Stato, un tentativo per una assunzione presso la Polizia Penitenziaria”. “Pipitone per controllare le commissioni – ha aggiunto il capitano De Vito – si avvaleva di un suo collega in servizio in Veneto, Filippo Lupo, il massimale della tariffa era di 3500 euro, per il concorso in Polizia abbiamo accertato una promessa da 5 mila euro. La scuola ha proseguito De Vito era un sistema che ovviamente serviva solo a coprire la concorsopoli”. Una indagine partita nel 2019, condotta all’epoca dagli agenti della pg della Forestale, un troncone della altrettanto rilevante inchiesta sulla massoneria segreta, la cosiddetta indagine Artemisia, che vede principale indagato l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, oggi sotto processo assieme ad altri indagati. Massoneria e rapporti con la pubblica amministrazione fa da scenario alla concorsopoli alcamese.


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