09 Maggio 2013, 13:30
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PALERMO – In Aula in piena notte su questa norma si è litigato e parecchio. Ma alla fine, il commissatio dello Stato ha mostrato la paletta dello stop ai vigili urbani di Messina. Non passa, infatti, il vaglio del commissario dello Stato, Carmelo Aronica, neppure la norma, in finanziaria, che destina 700 mila euro al comune di Messina per l’emergenza traffico e che avrebbe consentito l’assunzione di 31 vigili urbani. La normane prevedeva in origine 1,2 milioni e fu emendata dal Movimento Cinquestelle, riducendone lo stanziamento a 700 mila euro: ciò non bastò a placare le polemiche a sala d’Ercole durante l’esame della norma. Nicola D’Agostino (Udc) accusò la lobbies dei parlamentari messinesi (l’emendamento era trasversale), mentre il governatore Rosario Crocetta, intervenendo in aula, accusò Pd e Udc di non sapere governare i propri deputati. L’ok alla norma aprì poi la strada ad altri emendamenti specifici su singoli territori.
il Commissario dello Stato la ha impugnata insieme a tutto il comma 4 dell’articolo 15, che stanzia delle somme in favore degli enti locali per una pluralità di finalità (dai beni confiscati agli lsu) senza specificare la ripartizione delle singole voci di spesa. Il commissario si sofferma in particolare sull’elargizione della discordia, quella per i vigili urbani di Messina “per l’emergenza traffico [che] non appare conforme ai principi degli articoli 3 e 97 della Costituzione giacché introduce una norma di privilegio per il solo comune di Messina”. Insomma, il traffico è tutto uguale e non ammette privilegi. “Non appare, infatti, rinvenibile alcuna plausibile ed obiettiva motivazione a sostegno dell’assegnazione di 700.000 euro per un solo ente locale, seppure di notevoli dimensioni, in corrispondenza di un’assegnazione globale per tutti i comuni dell’isola pari a 11 milioni di euro”.
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09 Maggio 2013, 13:30