25 Maggio 2017, 13:32
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TAORMINA (MESSINA) – Taormina è arroccata, chiusa sulla sua collina e impermeabile al mondo esterno. In attesa che i leader delle sette nazioni più ricche del mondo si riuniscano per il G7, la città in provincia di Messina è invasa dalle forze di sicurezza che la tengono sotto controllo attraverso una rete costituita da telecamere e banche dati, ma anche da sistemi più tradizionali come posti di blocco e cordoni di sicurezza. Uomini di carabinieri, polizia, guardia di finanza ed esercito a ogni angolo delle stradine della ‘perla dello Ionio’, resa inaccessibile, e così l’attenzione dei cittadini si è spostata su Giardini Naxos che si prepara ad accogliere la manifestazione di protesta programmata per sabato.
Lo strato più nascosto, quello che gli stessi cittadini di Taormina descrivono come un luogo surreale, è Corso Umberto, la strada centrale nei pressi dell’Hotel San Domenico, dove si svolgerà il raduno del G7. Nel tratto di strada vicino all’hotel non può entrare nessuno se non i 150 dipendenti dell’albergo, dopo controlli con metal detector e la verifica dei badge d’accesso. A poca distanza inizia il secondo cerchio di sicurezza, che comprende tutto il centro cittadino. Bar e i negozi, che in questa stagione sono sempre pieni di turisti, al momento sono deserti ma aperti, sperando che qualche membro delle forze dell’ordine o delle delegazioni vada a prendere un caffè. In città, infatti, i turisti sono spariti, possono entrare solo gli abitanti di Taormina passando attraverso metal detector e scanner uguali a quelli che vengono usati negli aeroporti.
Tutti i movimenti sono sorvegliati da una rete di telecamere, sia fisse che mobili, da droni che sorvolano la zona e dalle body cam indossate dagli agenti di polizia in borghese. Le immagini raccolte sono inviate alla centrale operativa interforze di Palazzo Duchi di Santo Stefano. “Abbiamo un sistema strutturato – spiega Roberto Maugeri, il funzionario della polizia che dirige la sala operativa – che ci consente di gestire ogni situazione che si dovesse verificare”. In città, tra forze di sicurezza italiane e straniere, ci sono settemila uomini. A essere scandagliati e vagliati sono volti, identità, targhe automobilistiche e qualsiasi movimento si svolga nella zona di massima sicurezza, ma anche nel cerchio esterno, quello che va dalle porte della città fino a Giardini Naxos. Le strade che salgono verso la collina sono pattugliate da mezzi dell’esercito e della polizia, e gli occhi elettronici sorvegliano qualsiasi movimento sospetto. Ieri quattro persone, responsabili di furti sulla spiaggia di Taormina, sono state notate dalla centrale interforze e arrestate. Prova di efficienza di un sistema che, dall’alto della collina, sorveglia la zona.
In basso, a Giardini Naxos, si raccoglie chi vuole contestare la presenza dei sette capi di stato in Italia. Questa mattina, due organizzazioni non governative si sono rese protagoniste di azioni di protesta contro il G7, con Greenpeace che ha esposto uno striscione sui cambiamenti climatici e Oxfam che ha inscenato un flash mob per richiamare l’attenzione sulle politiche per la povertà dei grandi della terra. Ma è per sabato che è prevista la manifestazione più grande, con un corteo che sfilerà per le vie di Naxos e ha condotto il sindaco a emettere un’ordinanza di chiusura di scuole e negozi. Commercianti e negozianti stanno ‘proteggendo’ ingressi e vetrine delle loro attività ‘blindandole’ con delle assi di legno e barre di metallo. Tra gli abitanti, soprattutto tra i commercianti, è forte il timore di scontri e di danni alle strutture.
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25 Maggio 2017, 13:32