Taormina è capitale del gusto |Cooking show e degustazioni

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27 Ottobre 2015, 13:40

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CATANIA – Taormina Gourmet, l’evento organizzato dal Fabrizio Carrera, direttore del magazine online Cronache di Gusto, si avvia alla conclusione della tre giorni che quest’anno ha dato grande lustro ai vini siciliani ed alle eccellenze culinarie, attraverso verticali, cooking show e appuntamenti vari che hanno ricevuto il plauso sia degli addetti ai lavori che dei tanti partecipanti curiosi. Due residenze taorminesi esclusive, quali il Grand Hotel San Pietro e Villa Diodoro hanno aperto le porte alle centinaia di ospiti sin dal venerdì con una raffinata ed esclusiva degustazione di tre grandi Moët&Chandon, passando poi per un fitto programma di appuntamenti. Domenica, tra i tanti momenti, si è svolta un’esclusiva anteprima della prossima edizione del Vinitaly, che nel 2016 festeggerà i suoi (primi) 50 anni. Accanto al patron della manifestazione, Stevie Kim e Gianni Bruno, rispettivamente, direttore di Vinitaly International e brand manager e responsabile di Vinitaly, l’evento che nel lontano 1967 inaugurava le prime “Giornate del Vino”, preludio della più importante fiera nazionale che oggi punta ad internazionalizzazione e sostenibilità, come ha dichiarato Gianni Bruno.

Accanto all’obiettivo di formare veri e propri ambasciatori del vino, così da veicolare all’estero un messaggio ben preciso, si associa quello di insegnare ai siciliani amanti delle tradizioni sane, come bere bene. Moltissimi i momenti dedicati al vino, infatti, durante la seconda giornata: l’apertura del Maxi banco di assaggio, con oltre 160 cantine italiane ed estere, la verticale di Galatrona di Tenuta di Petrolo, quella di Kaid (Syrah) di Alessandro di Camporeale, quella di Barbera di Cantine Iuli, e ancora i grandi Nero d’Avola siciliani raccontati da Salvo Foti, la verticale di Doc Castel del Monte Vigna Pedale Riserva della Cantina Torrevento e – per la prima volta – la verticale di tutte le annate di Sabbie di Sopra il Bosco di Nanni Copè, straordinario rosso campano nato dal genio di Giovanni Ascione.

Tra i sommelier in sala, Salvatore Di Bella – de l’Associazione Italiana Sommeliers, Sicilia – che ha accompagnato i presenti in un viaggio, degustazione orizzontale di vini bianchi: tra i bianchi, “San Mor”,della cantina Zardetto, dal nome della località in cui nasce (e che si fa risalire ad un monaco benedettino) un prosecco superiore DOCG, lavorato con una tecnica antichissima che parte dal mosto ed è senza zuccheri aggiunti. “La sapidità laterale che si spalma sulla lingua – racconta l’enologo Fabio Zardetto, produttore – ricorda le ostriche e deriva dal ritrovamento di fossili nel terreno, in passato fondale marino”. Un anno per la produzione, solo 4000 mila bottiglie. Si passa poi alle cantine Merano, dall’ intenso profumo di frutta fresca profumata, pesca, albicocca e ancora fiori gialli, bergamotto: un mercato ortofrutticolo – esclama Di bella – unitamente ad una leggera punta zolfata, per via dell’altitudine in cui si trovano i vitigni delle <Cantine di Merano>.

Tra gli appuntamenti più interessanti quello con Alessandro Dettori, giunto per far assaggiare cinque annate del suo Tenores, un Cannonau in purezza complesso e intenso, ma soprattutto a portare il suo racconto di vignaiolo verace, indipendente, anarchico; affluenza massima in presenza di Daniele Cernilli, “Doctor Wine”: il curatore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia che ha portato in degustazione 14 grandi vini del centro-sud Italia.

Vere stelle sono stati i protagonisti dei cooking show, da Pietro D’Agostino, chef del noto “La Capinera” con <Passeggiata per la Sicilia>, a Martina Caruso con l’<Assoluto di triglia>, sino al maestro del ristorante “Iyo” di Milano, Haruo Ichikawa, giusto per citarne qualcuno.

Coinvolto anche un pubblico di giovani, interessati a degustare i rinomati mixologist, i cocktail preparati da Bar Chef, sulla suggestiva terrazza del Grand Grand Hotel San Pietro.

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Non è mancata la ciligiena sulla torta, la gran cena domenicale con i tre chef stellati, che hanno ripercorso lo stivale con le eccellenti ricette: Luca Abbruzzino del ristorante Abbruzzino Alta Cucina Locale di Catanzaro (una stella Michelin), Pino Cuttaia de La Madia di Licata (due stelle Michelin) e Antonia Klugmann de L’Argine di Dolegna del Collio (una stella Michelin), accolti da Carmine Iaquinangelo, chef del Grand Hotel San Pietro.

Soddisfatti gli organizzatori, prossimi a fare un bilancio della terza edizione che volge alla chiusura: “Il banco d’assaggio delle 160 etichette ha accolto un pubblico variegato – afferma Alexia – tra appassionati, addetti ai lavori e anche agenti che in questi giorni stanno selezionando i vini locali, qui presenti, per esportarli nel mondo.

Perché si è scelta Taormina come location?

“ Perché quando il direttore Carrera parla di Taormina riscuote entusiasmo da parte degli interlocutori propensi a conoscere o ritrovarsi in una delle perle della Sicilia. Questa cittadina affascina e avvolge, manifestando un forte appeal”.

Il food e wine appassiona sempre più negli ultimi anni. Che spiegazione vi siete dati?

“Credo che ognuno di noi viva alla ri-scoperta del piacere di godere dei momenti più importanti e più semplici: riunirsi attorno alla tavola, nel rispetto di una sacra convivialità, gustando cibo di eccellenza e qualità. I press tour, il contatto con la natura, giocano un ruolo cruciale in una epoca in cui sembra ci si appiattisca dietro uno schermo”.

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27 Ottobre 2015, 13:40

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