Cronaca

“Pizzo sulle buste paga”, chi sono gli imprenditori arrestati

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21 Luglio 2022, 15:18

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PALERMO – Avrebbero imposto il pizzo sulle buste paga dei loro dipendenti. L’inchiesta è partita dalla denuncia di un magazziniere della “Top Market”, azienda con sede a Taormina che gestisce un grande supermercato all’interno del centro commerciale “Sceva” a Santa Teresa Riva, in provincia di Messina.

Gli arrestati

Agli arresti domiciliari, su ordine del gip Tiziana Leanza, sono finiti Domenico Saglimbeni, 70 anni, il fratello Carmelo, 74 anni, e le figlie di quest’ultimo: Provvidenza e Carmen di 49 e 43 anni. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e all’autoriciclaggio.

La denuncia del dipendente

Il dipendente ha raccontato che dal 2017 sarebbe stato costretto a restituire prima 900 e poi 1.000 al mese del suo stipendio in contanti ai datori di lavoro.

Il giorno della paga li prelevava al bancomat e li consegnava. Viveva sotto ricatto, ma temeva di perdere l’unica fonte di sostentamento. Stessa estorsione avrebbero subito i suoi colleghi.

Il primo passaggio investigativo da parte dei finanzieri, coordinati dalla Procura di Messina diretta da Maurizio De Lucia, è stato quello di convocare gli altri dipendenti. Ed è arrivata la conferma delle accuse: lavoravano più di quanto previsto dal contratto e una parte del denaro doveva essere restituita ai Saglimbeni.

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Un anno fa i finanzieri hanno fatto visita alla sede della “Top market”. Trovarono una documentazione extra contabile. Fogli e agende su cui provvidenza Saglimbeni aveva annotato le somme restituite da ogni singolo lavoratore.

Le intercettazioni

Sarebbero la prova del ricatto. Provvidenza Saglimbeni rassegnava al padre tutta la sua preoccupazione: “Vedi che loro si sono presi le buste… quella là che avevamo… lì dentro c’erano scritti conteggi”. E mentre lo diceva sospirava.

Il resto il resto lo hanno fatto le intercettazioni: “Noi abbiamo dipendenti con la memoria corta coso mi deve dare 200 euro, questo è il secondo mese”. Ed ancora: “… lui prende di più e poi ritorna e lo zio Mimmo ti comprerà il terreno”.

Una parte dei soldi, circa 60 mila euro, sarebbero stati riciclati con l’acquisto di un terreno.

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21 Luglio 2022, 15:18

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