27 Maggio 2023, 16:23
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PALERMO – Il Tar Lazio fa riprendere l’attività edile di un impresa siciliana. Tutto nasce da un’ispezione dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro in un cantiere di Campobello di Licata, dove i militari hanno trovato un lavoratore irregolare. Era il 2022 e per la impresa G.srl di Favara (Ag) scattò la multa e la sospensione dell’attività nel lasso di tempo tra la contestazione e la regolarizzazione del dipendente.
Dopo la messa in regola del lavoratore è stata presentata ai militari del Nil la richiesta di revoca della sospensione dell’attività. A distanza di un anno, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, notificava all’impresa un provvedimento interdittivo a contrarre appalti con la pubblica amministrazione e le stazioni appaltanti.
La società assistita dagli avvocati Girolamo Rubino, Mario La Loggia e Vincenzo Airò, ha impugnato al Tar Lazio il provvedimento ministeriale innanzi al Tar Lazio per tornare a svolgere impresa. Nel corso del processo amministrativo i legali hanno dimostrato l’illegittimità del provvedimento interdittivo impugnato, emanato violando le disposizioni della circolare ministeriale del 2006, che prevede come il procedimento finalizzato all’emanazione del provvedimento interdittivo debba normalmente concludersi entro il termine di 45 giorni dalla data di ricezione del provvedimento di sospensione con tempestiva adozione del provvedimento finale.
Il provvedimento ministeriale, arrivato a distanza di oltre 10 mesi dalla sospensione, non poteva che considerarsi illegittimo. I giudici hanno accolto il ricorso e annullato il provvedimento.
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27 Maggio 2023, 16:23