14 Maggio 2016, 16:28
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CATANIA – Il Tar dà ragione a Tecnis: l’azienda recupera più di 500000 euro di cauzione. La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale accoglie il ricorso dell’azienda, rappresentata dal legale Massimiliano Mangano, per l’annullamento del provvedimento di revoca dell’affidamento della concessione di costruzione e gestione del Polo Intermodale dell’Interporto di Catania, gestione del Polo Logistico e dell’Interconnessione ferroviaria con il Polo Logistico dell’Interporto di Catania, assunto dal Consiglio di Amministrazione della società Interporti Siciliani S.p.a.
Per inquadrare la controversia bisogna fare un passo indietro: la revoca risale al settembre 2015. La disputa nasce con la richiesta di parere all’Anac da parte di Interporti al fine di verificare se Tecnis (capogruppo dell’Ati costituita con Cogip Infrastrutture Spa e Sintec Spa) fosse in regola con la normativa prevista per le assunzioni di lavoratori che rientrano nelle categorie protette, nello specifico gli orfani e i congiunti superstiti di deceduti per cause di lavoro. Normativa che, se disattesa, comporta l’esclusione delle imprese, sia pubbliche, sia private, che partecipano a bandi per appalti pubblici o intrattengono rapporti convenzionali o di concessione con pubbliche amministrazioni.
Ciò che emerge dalle verifiche porta alla revoca dell’aggiudicazione provvisoria dell’affidamento della concessione di costruzione e gestione del polo logistico. A questo punto Tecnis fa ricorso al Tar che il 10 maggio di quest’anno emette una sentenza che revoca l’annullamento. “Risulta evidente – si legge nella sentenza- da una piana lettura del disposto normativo, che il requisito di partecipazione richiesto a pena di esclusione possa riguardare soltanto i soggetti direttamente individuati dalla norma (disabili), e non possa essere esteso, pena la violazione del principio di tassatività delle cause di esclusione, ad altri soggetti che – sebbene individuati in una norma transitoria della legge n. 68/1999 al solo fine di individuare quote di riserva in attesa dell’introduzione di una disciplina organica del diritto al lavoro degli orfani e dei coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per cause di lavoro, di guerra o di servizio – certamente non sono qualificabili come soggetti disabili”.
Incassare l’annullamento della revoca per l’amministratore giudiziario di Tecnis Saverio Ruperto equivale a portare a casa un buon risultato nell’ottica del rilancio aziendale. Tecnis incamera una lauta cauzione, un risparmio di oltre 500.000 euro, che costituisce una boccata d’ossigeno in termini di liquidità, specie considerando la situazione difficile in cui versa l’azienda. Una cifra di non poco conto che l’amministratore Saverio Ruperto potrà utilizzare per sanare i debiti e pagare gli arretrati ai dipendenti. La vicenda inoltre lascia aperta la partita sull’Interporto, poiché, non essendoci motivi ostativi per l’esclusione, l’affidamento potrebbe essere recuperato.
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14 Maggio 2016, 16:28