22 Novembre 2013, 09:44
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CATANIA – Uno dei provvedimenti più impopolari di sempre è stato votato dal Consiglio comunale. O almeno dai rappresentanti della maggioranza che ieri sera, dopo quasi otto ore, hanno dato il via libera agli aumenti della tariffa sulla spazzatura. Alla fine, la maggioranza ha approvato il regolamento sulla Tares semplificata, propedeutico alla delibera, che andrà in consiglio la prossima settimana, e che prevede l’aumento di circa il 9 per cento della tariffa sui rifiuti, rispetto alla Tarsu del 2012.
Una decisione sofferta, come dimostra anche l’andamento della seduta, sospesa più di una volta dalla presidente Francesca Raciti, per permettere l’analisi dei numerosi emendamenti presenti dai consiglieri, ma che alla fine la maggioranza ha preso. A nulla sono valse le richieste dell’opposizione di evitare aumenti così consistenti, o le varie proposte per cercare di trasformare l’aumento in una possibilità occupazionale – come richiesto ad esempio dal gruppo Grande Catania, in particolatre dal consigliere Andrea Barresi, che ha chiesto di utilizzare i maggiori introiti per consentire ai dipendenti in esubero di rientrare,in qualche modo nell’appalto. Il regolamento andava votato, e anche subito e, pur di farlo ieri sera, la maggioranza ha chiamato a raccolta tutti i consiglieri possibili per garantire il numero legale e portare in porto il Regolamento.
“Dopo gli appelli durante il dibattito abbiamo richiesto, con l’intervento di Manlio Messina, di rinviare l’atto di 24 ore per trovare i giusti miglioramenti e un minimo di concertazione e ma hanno respinto – afferma Sebastiano Anastasi, di Grande Catania. Abbiamo richiesto di essere pronti a votare il regolamento se la Giunta avesse trattato con noi sull’abbassamento del costo della tassa ma non ci hanno ascoltato. Poi, abbiamo presentato emendamenti per non far pagare la tares sui garage o sulle strutture precarie, siamo intervenuti emendamento per emendamento ma non èvalso a nulla. Addirittura – continua – alle 00,30 sono rientrati in aula facendo arrivare anche consiglieri che erano assenti e hanno approvato questa vergogna. Sembra lieve l’aumento – aggiunge – ma non lo è e l’amministrazione avrebbe dovuto analizzare meglio la questione per evitare di gravare le famiglie, magari concertando con le associazioni e le parti sociali, anche per spiegare meglio la decisione”.
Non così per i rappresentanti della maggioranza che, pur coscienti del fatto che un ulteriore aumento della tassazione locale sarà problematica per molti catanesi, hanno preferito dare seguitoall’obbligo di legge -e del Piano di rientro – con l’intenzione, però, di modificare il sistma di raccolta dei rifiuti per gli anni prossimi, in modo da permettere risparmi notevvoli e, di conseguenza, l’abbassamento della tariffa. Per mitigarla, però, ha presentato due emendamenti: uno approvato bipartisan che prevede la riduzione del 30 % per le famiglie mononucleari e uno, proposto dal consigliere Agatino Lanzafame, che prevede la riduzione del 15 per cento per gli studenti universitari con contratto di affitto registrato.
Lo ha sottolineato Alessandro Porto, capogruppo di Patto per Catania, lo ha evidenziato il vicepresidente vicario, Sebastiano Arcidiacono e lo ha ribadito l’assessore al ramo, Giuseppe Girlando. “Siamo aggrediti dalla logica dei numeri – ha spiegato Girlando all’aula- la stessa logica che ha costretto il vecchioo Consiglio ad approvatre il Piano di rientro. L’aumento è contenuto nel Piano – aggiunge – ed è colpa del sistema che non funziona, è vecchio e non efficace. Mantenere le tariffe come quelle dello scorso anno, purtroppo, non è nella disponibilità dell’amministrazione”. Il prossimo passo sarà l’approvazione della delibera, che dovrà essere esitata entro fine mese.
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22 Novembre 2013, 09:44