Tari, approvate le tariffe 2016| Previsti sconti dal 4 al 7 per cento

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29 Aprile 2016, 15:40

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PALERMO – La Tari 2016 sarà un po’ più leggera. Il consiglio comunale ha infatti approvato, al termine di una seduta relativamente breve e serena, le nuove tariffe proposte dalla giunta Orlando che prevedono un taglio del 4% per le utenze non domestiche e del 5-7,5% per quelle domestiche che, se sommati alle riduzioni degli anni scorsi, arrivano rispettivamente a 9,3% e 10-15%. In pratica, lo sconto previsto è di 22 euro a famiglia e di 2 euro a metro quadrato per i negozi.

Utenze non domestiche

I palermitani dovranno pagare l’acconto, pari al 50% del 2015, entro il 30 aprile, giorno ultimo secondo regolamento, e poi il saldo entro ottobre sulla base delle nuove tariffe, quindi con un importo minore rispetto all’acconto. E’ anche possibile pagare tutto in unica soluzione entro il 16 giugno. Il costo del servizio cala così da 122 a 118 milioni, con la Rap che dovrà così contare su meno risorse.

Utenze domestiche

A Palermo si contano 76.733 contribuenti che vivono da soli, per un totale di quasi 6,7 milioni di metri quadrati; 70.735 nuclei sono composti da due persone per quasi 7 milioni di metri quadrati; 58.033 famiglie hanno tre componenti (5,7 milioni di metri quadrati); 51.811 ne hanno 4 (5,1 milioni di metri quadrati); 17.658 ne hanno 5 (1,7 milioni di metri quadrati); 8.607 hanno da sei componenti in più (988 mila metri quadrati). Prendendo a riferimento una casa di 120 metri quadrati, chi abita solo risparmierà il 7,5% passando da 284 a 263 euro; le coppie il 6,7%, pagando 314 euro e non più 337; le famiglie di 3 persone il 6,4%, passando da 368 a 345 euro; per 4 persone si passa da 397 a 373 euro (-6%); per 5 persone si va da 407 a 384 euro (-5,6%); da 6 in su 379 euro anziché 399 (-5%). Per le utenze non domestiche il calo è generalizzato. Le cifre in tabella (sia per il 2014 che per il 2015 e il 2016) non comprendono l’addizionale provinciale, pari al 5%.

Il risparmio è dovuto al taglio dell’Irap di 5 milioni, a pensionamenti (circa 2 milioni) e alla lotta all’evasione. Su questo fronte, secondo quanto detto in Aula dall’assessore Abbonato, gli anni di attesa per avviare la riscossione coattiva sono passati da 5 a 2 e l’obiettivo è notificare gli avvisi di accertamento entro 12 mesi. Nel 2015 il Comune ha scovato 700 mila metri quadrati tassabili in più, di cui 300 mila di utenze domestiche e 400 mila di non domestiche, che fanno arrivare i metri quadrati totali a 30,7 milioni. Il problema è che l’evasione è ancora elevata, quasi il 30%, e di quest’ultima porzione solo il 5% viene recuperato a regime, mentre il resto rimane non incassato. Si consideri che nel solo 2015 l’evasione è stata di 26 milioni.

Al di là dei numeri, però, a contare è il dato politico. La maggioranza ottiene 24 sì (8 in più dei suoi consiglieri), di cui 4 del Pd, ma soprattutto può vantare di aver portato a casa un atto nel giro di qualche ora, mentre negli anni scorsi l’iter fu molto più travagliato con le opposizioni sulle barricate. Due soli gli emendamenti presentati, entrambi del Pd ed entrambi bocciati. I democratici si sono inoltre spaccati: su 6 presenti, in 4 (Alotta, Filoramo, Di Pisa e Ferrara) hanno a favore e 2 (Spallitta e Monastra) si sono astenuti.

LE REAZIONI
“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione della delibera da parte del consiglio comunale che sancisce, per il terzo anno consecutivo, una riduzione delle tariffe in linea con gli impegni presi nei confronti dei cittadini e del consiglio comunale stesso – dicono il sindaco Orlando e l’assessore Abbonato – riduzione delle tariffe avvenuta grazie al contenimento dei costi del servizio, ridotto negli ultimi 2 anni di 10 milioni di euro, e alla lotta all’evasione che ha portato a 700 mila metri quadrati in più di superficie tassata. Ciò vuol dire, per una famiglia di 4 componenti in un appartamento di 120 metri quadrati, un risparmio negli ultimi due anni del 13% della tariffa, ossia più di 50 euro l’anno. Ci sembra un segnale importante nei confronti dei palermitani”.

“La delibera votata oggi rappresenta certamente una buona notizia per i palermitani, abbassando per il terzo anno consecutivo le aliquote del tributo Tari. Ma quanto approvato oggi è anche la testimonianza dello stato di salute dell’azienda Rap, dei risultati raggiunti da una concreta lotta all’evasione ed è il risultato evidente di 4 anni di un corretto e virtuoso governo da parte di quest’Amministrazione. Dopo aver ereditato un’azienda fallita e una città ridotta ad una discarica a cielo aperto, oggi avendo garantito tutti lavoratori, la società è impegnata ad investimenti e a garantire un servizio migliore. Certamente tanto ancora può migliorare, ed inutile negare che è fondamentale una maggiore collaborazione dei cittadini, ma è innegabile il grande lavoro fatto finora e i risultati iniziano ad essere sotto gli occhi di tutti”. Lo dice Francesco Bertolino del Mov139.

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“Il consiglio comunale oggi ha votato la delibera che riduce la Tari – dice Giulio Tantillo di Fi – un piccolo tesoretto di 4 milioni che riduce l’importo di circa 22 euro a famiglia, mentre per le utenze non domestiche come i bar la riduzione è di 2 euro a metro quadrato. Il costo del servizio della Rap resta salato, 118 milioni oltre il costo di Palermo Ambiente, pari a 3,8 milioni, il che vuol dire che la Tari sarà molto salata rispetto al servizio reso. Il problema restano i disservizi: la raccolta differenziata non decolla, anche se potrebbe portare a un abbattimento del 75%; il porta a porta è ancora in fase embrionale; la città è invasa dagli ingombranti abbandonati. Occorre pertanto cambiare passo, la Rap deve fornire un servizio che sia all’altezza di quanto si fa nei comuni più virtuosi. Inoltre non è possibile che solo il 5% degli evasori alla fine paghi. L’assessore si è inoltre impegnato a ridurre i tempi per la riscossione dell’evasione, riducendo gli interessi. Per quanto riguarda le agevolazioni se presentate on line vengono lavorate in tempo reale, mentre se presentate con il cartaceo gli uffici non riescono a lavorarle in tempo. Abbiamo comunque votato contro perché le riduzioni sono ancora troppo esigue, interverremo sul regolamento“.

“Il tanto decantato taglio delle tariffe Tari 2016, approvato dal consiglio comunale, non è il frutto di una maggiore efficienza della Rap, ma solo il risultato del taglio dell’Irap, il cui merito non è certo ascrivile al Comune ma al governo nazionale, di alcuni pensionamenti e della lotta all’evasione che per legge deve far diminuire la tariffa. Siamo ancora in attesa di vedere un’azienda più efficiente, una Palermo più pulita, con una percentuale maggiore di raccolta differenziata e le isole ecologiche che i cittadini attendono da anni”. Questo quanto dichiarato dal vice capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Sandro Leonardi.

“La Tari 2016 costerà un po’ meno ai cittadini palermitani, un risultato non completamente soddisfacente per l’entità della riduzione e per le criticità del servizio rifiuti, ma certamente un’inversione di tendenza rispetto al passato – dice Rosario Filoramo del Pd – siamo soddisfatti per l’avvio del secondo step della raccolta differenziata che ci consentirà di migliorare la qualità della vita in città e di risparmiare ai palermitani la sanzione prevista, ci auguriamo che presto si arriverà a completare la raccolta differenziata. Finalmente nel corso del 2016 vedranno la luce le isole ecologiche, da sempre cavallo di battaglia del nostro partito. Il Consiglio Comunale ha, inoltre, approvato il nostro ordine del giorno volto alla facilitazione dei rapporti tra cittadino e amministrazione per quanto riguarda la comunicazione di richiesta di agevolazioni ed esenzioni che non sarà più annuale ma automatica per gli anni successivi, con l’onere per il cittadino di comunicare eventuale variazione”.

“Una riduzione della Tari è sempre una buona notizia – dice Filippo Occhipinti, capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo – certo, la riduzione poteva essere molto più significativa se fondata su un aumento della raccolta differenziata. Questa è una riduzione dovuta a un sopravvenuto risparmio fiscale, cioè 5 milioni di Irap che la Rap non paga più, e da un’inspiegabile diminuzione di 2 milioni nel costo dello spazzamento. Proprio questa ultima riduzione però contrasta con il servizio reso: dove sono finiti gli spazzini in molte parti di Palermo?”.

“Ho votato sì alla riduzione della Tari, anche se numericamente insignificante di fronte a un servizio pessimo: la Rap ha subito 270.000 euro di sanzioni da Palermo Ambiente per i disservizi e siamo lontanissimi dagli standard qualitativi previsti nel contratto di servizio tra Rap e comune di Palermo, dal 95% previsto per il porta a porta e dal 90% per la differenziata stradale”. Lo dice il consigliere comunale del Pd di Palermo Salvo Alotta.

“Il mio voto non poteva che essere contrario – dice Giuseppe Milazzo del Misto – che senso ha far pagare 2 euro alle banche e 14 agli esercizi commerciali, a danno anche delle famiglie? La giunta doveva inviare una nuova proposta di regolamento per consentirci di aiutare famiglie e commercianti e non fare questa riduzione anche alle banche”.

“Ho detto sì alla delibera che prevede la riduzione delle tariffe della Tari, anche se siamo ancora molto lontani dal rapporto servizi-costi che i cittadini stanno sostenendo ormai da anni. Bene la lotta all’evasione, ma ritengo si possa fare di più ed è per questo che invito il Sindaco a potenziare gli uffici e mettere in atto tutte le iniziative utili al fine di eliminare l’evasione, compresa la collaborazione con le forze dell’ordine. La Rap sta di gran lunga migliorando lentamente i servizi di igiene ambientale, ma siamo ancora molto lontani dalle aspettative e da una città pulita. Mi auguro che nei prossimi anni i costi del servizio si riducano sempre più”. Lo dice il consigliere comunale Idv di Palermo Paolo Caracausi.

“Il Consiglio comunale – dice Nadia Spallitta (Pd) – ha votato le tariffe della Tari per l’anno 2015 prevedendo una loro parziale riduzione collegata al minor costo del servizio di raccolta dei rifiuti (stimato in 119 milioni di euro circa). L’anno scorso era stato stimato il costo del servizio in circa 123 milioni, nel 2016 il Governo nazionale ha ridotto l’Irap in capo alle aziende pubbliche, e quindi alla Rap, con una benefica ricaduta sui cittadini. Infatti la Tari è strettamente connessa e copre (a Palermo al 100%) il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento, che comporterà comunque mediamente un risparmio di circa 20 euro per ogni utenza domestica (in relazione a una superficie di 120 metri quadrati) e con riferimento alle utenze non domestiche una riduzione pari al 3-4% rispetto all’anno precedente, presenta comunque numerose criticità. In primo luogo, non essendo mai stati trasmessi in Consiglio comunale il bilancio, il budget e il piano industriale della Rap, non si ha effettiva contezza dei costi e della loro congruità. Per esempio non è ben chiaro se effettivamente anche il costo di Palermo ambiente, società da anni in liquidazione e che comporta una spesa di oltre 3 milioni di euro, debba rientrare quelli coperti dalla Tari. Tra l’altro, non essendo state istituite le isole ecologiche, i cittadini non hanno potuto godere delle agevolazioni che la legge e il Regolamento comunale prevedono nei casi di raccolta differenziata. In particolare le agevolazioni legate alla raccolta differenziata, nel 2015, sono stati pari a zero (0), mentre invece il costo del servizio della raccolta differenziata, che al momento riguarda solo una parte del territorio e circa 100 mila abitanti, è altissimo e pari a circa 11 milioni di euro, senza che per altro venga effettuata in maniera adeguata e abbia risultati significativi. La stessa raccolta differenziata, che per legge nel 2015 avrebbe dovuto raggiungere un indice del 50% circa, a Palermo registra una percentuale del 6-7%, in calo anche rispetto alla precedente Amministrazione. Tra l’altro, nell’immediato futuro, il mancato raggiungimento degli obbiettivi implicherà un aggravio della Tari a carico dei cittadini. L’Aula ha bocciato la mia proposta di prevedere una riduzione del 10% delle tariffe quale incentivo alla raccolta differenziata alla luce del fatto che i cittadini, in modo incolpevole (a causa della mancata istituzione delle isole ecologiche e a causa della mancata estensione del servizio all’intero territorio), non possono né accedere a un processo virtuoso per lo smaltimento, né godere delle relative agevolazioni. Altra criticità l’incerta destinazione delle maggiori somme introitate per la Tari dall’Amministrazione rispetto all’effettivo costo del servizio. In particolare nel 2014 il costo è stato stimato in 128 milioni ed è stata prevista un’imposizione tariffaria tale da garantirne la copertura al 100%. Se non che, nel rendiconto 2014, le entrate effettivamente accertate e riscosse per la Tari risultano di circa di 132 milioni, 4 milioni in più rispetto a quanto stimato. Non è ben chiaro se queste somme siano state restituite sui cittadini ed eventualmente in che modo. Inoltre nel 2015 le tariffe erano stato rapportate a 123 milioni, ma nel 2016 si è accertato che il costo effettivo dl servizio è stato di 118 milioni (-5 milioni di euro). Non è ben chiaro se l’Amministrazione abbia incamerato quindi maggiori somme rispetto all’effettivo costo del servizio e se tali somme debbano essere restituite in quanto, per legge, si può chiedere solo il 100% del costo servizio ma non di più. Infine è indubbio che, in costanza di tasse che comunque sono elevate, i cittadini non godono di un adeguato servizio. E’ indispensabile che la Rap migliori la raccolta e garantisca decoro e salubrità del luoghi”.

“La delibera abbassa la Tari, tributo dovuto dai cittadini per coprire interamente, come previsto dalle norme, il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – dice Antonella Monastra del Pd – L’Amministrazione ha approvato una riduzione del 75%, limitatamente però alla parte variabile del tributo, quella cioè relativa alla raccolta differenziata. A conti fatti, pur essendo un segnale di attenzione nei confronti dei cittadini, si tratta di una misura che non determina cambiamenti sostanziali alle tasche dei palermitani, considerando soprattutto che in città la raccolta differenziata riguarda 135.000 nuclei familiari. Inoltre ancora non è stato attivato il progetto “Palermo Differenzia 2” ( che sarebbe dovuto partire già nel 2015); ed infine, tutto ciò che riguarda la premialità per i cittadini virtuosi che differenziano è inapplicabile, in assenza di strumenti di misurazione. E’ difficile comprendere come mai, giunti quasi al termine della consiliatura, l’amministrazione Orlando non sia riuscita – come ci si sarebbe aspettato – a incrementare la percentuale di rifiuti differenziati, come già in altre parti della Sicilia sta accadendo. “Oggi ho anche sottolineato in Aula come il rapporto fra i cittadini e l’Amministrazione sia estremamente carente – spiega la consigliera Antonella Monastra. Malgrado alcuni tentativi , l’informatizzazione dei servizi comunali non sempre è funzionante – in barba alle roboanti dichiarazioni. Ciò, in relazione alle richieste di riduzioni, agevolazioni e d esenzioni della Tari, ingolfa la macchina amministrativa ed il cittadino è costretto annualmente, tranne qualche eccezione, a produrre i documenti che attestino il diritto a tali facilitazioni. Basterebbe che venissero solo comunicate le variazioni:per questo motivo ho presentato un Ordine del giorno con cui si invita l’Amministrazione ad estendere a tutti i casi di riduzione, agevolazione ed esenzione la possibilità di fare una comunicazione una tantum, salvo appunto variazioni.”

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29 Aprile 2016, 15:40

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