Cronaca

Tari, è Catania il capoluogo con la tassa rifiuti più alta d’Italia

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18 Novembre 2024, 10:53

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CATANIA – È Catania il capoluogo in cui si paga laTari più alta d’Italia: lo rende noto il rapporto 2024 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Nella top ten dei capoluoghi più costosi anche Trapani.

I numeri sull Tari in Italia

Il rapporto di Cittadinanzattiva si è concentrato sulla Tari applicata nel 2024 nei capoluoghi, e ha preso come riferimento una famiglia di 3 persone in una casa di proprietà di 100 metri quadri.

Secondo i dati, la spesa media sostenuta dalle famiglie per la raccolta dei rifiuti si è attestata in media nel 2024 a 329 euro, con una crescita del 2,6 per cento rispetto all’anno precedente.

Migliora poi il dato della raccolta differenziata: il calcolo più aggiornato, quello del 2022, indica che seppure con molto ritardo rispetto agli impegni si è superato il 65 per cento: si è al 65,2 per cento, l’1,2 per cento in più rispetto al 2021.

I comuni più cari e quelli più economici

Catania risulta il capoluogo di provincia in cui si paga di più: 594 euro annui, senza variazioni sul 2023; Trento invece è quello in cui si paga meno: 183 euro, di poco inferiore rispetto al 2023.

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Dalla top ten dei capoluoghi più costosi escono Benevento, Latina, Messina e Salerno; entrano invece Andria, Cagliari, Pistoia e Trapani. Dalla top ten dei meno cari, esce Bolzano ed entra Siena.

Se si guarda alle aree nazionali si scopre che al Sud si spende di più e si differenzia meno. Il Trentino Alto Adige è la regione più economica (203 euro), mentre la Puglia è la più costosa: la tariffa media è di 426,50 euro con un aumento di oltre il 4 per cento rispetto all’anno precedente.

Pesce (assessore all’Ecologia): “Purtroppo non è una novità”

Massimo Pesce, assessore all’Ecologia: “Il triste primato di Catania della tariffa Tari purtroppo non è una novità. Solo di recente, infatti, è stata intrapresa la strada senza ritorno della raccolta differenziata dei rifiuti, l’unica che conduce a una possibile diminuzione del tributo. Grazie anche alle nuove isole ecologiche e a una maggiore sensibilità dei cittadini, il dato della differenziata a Catania cresce progressivamente; attualmente si attesta al 37% e non al 22% come indicato nella rilevazione e dunque in prospettiva si può ben sperare di ridurre la Tari”.

“Ovviamente pagare meno ma pagare tutti – dice l’assessore – dipende da ciascuno di noi: rispettare le regole della raccolta differenziata e combattere l’evasione tributaria, sono proprio gli obiettivi che con il sindaco Trantino stiamo perseguendo, insieme a quella di creare altre infrastrutture per l’ecologia ambientale”.

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18 Novembre 2024, 10:53

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