26 Luglio 2018, 14:38
4 min di lettura
PALERMO – Tempi duri per gli evasori a Palermo. Il Comune passa alle maniere forti e dà il via a una serie di controlli mirati su chi, nel 2017, non ha pagato la Tari, ossia la tassa sui rifiuti, e la Tosap, quella sul suolo pubblico che, secondo le prime stime, sono ben il 36% dei contribuenti sparsi per tutta la città. Verifiche a tappeto grazie all’incrocio fra più banche dati e che avranno conseguenze pesantissime: chi non paga da due anni, per esempio, si vedrà revocare la concessione del suolo. Una misura che colpirà soprattutto le attività commerciali come bar, ristoranti, fiorai, pescherie e fruttivendoli, ma che a tappeto stanerà tutti i furbetti.
Palazzo delle Aquile prova così ad arginare un fenomeno, quello dell’evasione fiscale, che finora ha fatto segnare veri e propri record negativi: basti pensare che, secondo l’analisi di Crif Ratings e prendendo in considerazione l’area metropolitana, sulla sola tassa per i rifiuti si incassa appena la metà del dovuto e che nel 2017, secondo le stime dell’amministrazione Orlando, a non aver pagato è stato il 36% dei palermitani, praticamente un terzo. Una situazione che si ripercuote sulla liquidità di piazza Pretoria, ma anche sul servizio di raccolta e smaltimento dell’immondizia che per legge si può finanziare solo con la Tari.
Il settore Tributi del Comune, insieme alla Sispi e ai vigili urbani, a breve darà il via a un piano straordinario di “caccia” ai furbetti delle imposte coordinato dall’assessore Antonio Gentile: passata la prima fase che cercava di andare incontro agli evasori, con la rateizzazione dei debiti e il ravvedimento operoso, adesso si passa alle maniere forti. Da lunedì i Tributi forniranno al comando della Polizia municipale gli elenchi di chi non ha pagato la Tari e la Tosap nel 2017, divisi per zona grazie alla collaborazione della Sispi: una geolocalizzazione che consentirà ai caschi bianchi di intervenire sulle singole vie, pizzicando tutti i furbetti che vi abitano. Un modo per ottimizzare i tempi, spiegano dal Comune, che ha anche pronta una punizione non da poco: i locali che da due anni non sono in regola con i pagamenti, si vedranno revocare la concessione del suolo pubblico (magari ottenuta per un dehor), ma non sono escluse altre sanzioni.
Nella zona Kalsa, per esempio, su 50 tra ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub e birrerie risultano 36 evasori tra piazza Marina, via Alloro, via Butera, via Castrofilippo, via Garibaldi, via Discesa dei Giudici; al Castellammare invece su 85 tra bar, caffè e pasticcerie i furbetti sono 60 (via Chiavettieri, corso Vittorio Emanuele, via Bara all’Olivella, via Cavour, via Maqueda, via Roma, via Venezia). Tra piazza Croci e via Ruggero Settimo non hanno pagato in 57 su 80 bar e pasticcerie e in 58 su 74 pizzerie e ristoranti; in zona Sperlinga hanno evaso 31 bar e pasticcerie su 36 (via Ariosto, via Libertà, via Gargallo, piazza Unità d’Italia, via Cuccia, via Sciuti) e 35 pizzerie e ristoranti su 48 (via Di Blasi, via Torquato Tasso, via Libertà, via Sciuti, piazza Unità d’Italia).
“Nei primi sei mesi del 2018 il Comune ha riscosso per Imu e Tari 76 milioni, rispetto ai 64 milioni incassati nello stesso periodo del 2017 – dice l’assessore Gentile – Si tratta di una maggiore entrata per 12 milioni di euro, con un incremento del 19% rispetto al semestre 2017. Ciò non toglie che la morosità rimane alta. Anche se si registra un’inversione di tendenza, è pur vero, ad esempio, che il 36% delle utenze non ha pagato la Tari nel 2017. Dopo aver ‘porto la mano’ a coloro che avevano volontà di mettersi in regola, è arrivato il momento di intervenire in modo chiaro e risolutorio verso coloro che pensano di poter continuare ad evadere le tasse”.
Gli elenchi sono raggruppati per tipologia di attività, importi dovuti, indirizzo e numero dei soggetti nella stessa via: i primi controlli riguarderanno ristoranti, bar, fruttivendoli, pescherie e fiorai.
“L’amministrazione comunale ha messo in campo ogni strumento per facilitare i pagamenti e spingere la maggioranza dei morosi a mettersi in regola, ma deve essere chiaro che da oggi partiranno azioni dure ed azioni esecutive nei confronti di chi non paga – dice il sindaco Orlando –
È intollerabile che proprio le aree della città che in questi mesi sono affollate di turisti e clienti dei locali pubblici siano quelle nelle quali si riscontra il maggior livello di evasione di Tari e Tosap.
Chi in questi mesi sta beneficiando della rinnovata attrattività turistica della città traendone un immediato beneficio economico ha il dovere, morale prima ancora che legale, di pagare le tasse. Chi non lo farà andrà inevitabilmente incontro ad azioni coercitive”.
In questi giorni è anche in dirittura d’arrivo la firma di un protocollo d’intesa con l’Agenzia delle entrate che consentirà di rafforzare il controllo degli evasori dell’Imu. In particolare, grazie all’incrocio dei dati fra le banche dati della Sispi e quelle dell’Agenzia, sarà possibile recuperare superfici non dichiarate o non congrue, verificare l’allineamento fra la categoria catastale e l’effettivo uso, individuare immobili non presenti nelle mappe catastali.
Pubblicato il
26 Luglio 2018, 14:38