‘Riscossione Sicilia’ batte cassa | Arrivano seicentomila cartelle

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11 Ottobre 2014, 06:09

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PALERMO – Seicentomila intimazioni di pagamento, di cui oltre ventimila solo a Palermo, in arrivo a casa di circa 200mila siciliani e inviate da Riscossione Sicilia spa. Non è stato un buon inizio di autunno per i contribuenti dell’Isola che, nelle ultime tre settimane, si sono visti recapitare a casa una busta con una intimazione di pagamento. Si tratta, in poche parole, di chi negli anni non ha pagato un tributo che rischia di andare in prescrizione e così, per evitare di perdere il dovuto, la società ha cominciato a scrivere dando, come previsto per legge, cinque giorni di tempo per mettersi in regola pagando tutto o concordando la rateizzazione.

Il risultato è che in tanti, anzi in tantissimi, hanno preso d’assalto gli sportelli di quella che una volta era la Serit, come in via Albanese a Palermo. Decine le persone in coda in attesa di essere ricevute allo sportello: c’è chi legge un giornale, chi parla al telefono, chi agita una busta bianca chiedendo spiegazioni. Perché le intimazioni di pagamento riguardano veramente tutto: non solo la tassa sui rifiuti, ma anche il bollo dell’auto, l’Inps, l’Irap, l’Irpef, l’Inail, le ipoteche. Chi non paga entro 60 giorni va in mora, ma il rischio è la prescrizione: in alcuni casi è di 3 anni, in altri di 5 o addirittura di 10, a seconda di quello che si deve saldare. E per evitare di non poter incassare il dovuto, provocando un danno all’ente impositore e a se stessa, Riscossione Sicilia invia periodicamente delle note per interrompere la prescrizione visto che in alcuni casi si tratta di tributi che risalgono anche al 2002.

“L’intimazione serve come promemoria al contribuente, è un’occasione per regolarizzare la propria posizione ma anche un modo per interrompere i termini di prescrizione”, spiega a Livesicilia il direttore generale di Riscossione Sicilia Ermanno Sorce. Poi, dopo i cinque giorni (anche se il termine non è perentorio) scatta la procedura esecutiva che può arrivare, in alcuni casi, anche a pignoramenti o fermi amministrativi. Ma perché si è arrivati a cumulare 600mila intimazioni? “Siamo stati fermi fino a giugno per il condono sui ruoli – dice Sorce – a cui hanno aderito circa 22mila contribuenti. Certo, questo è un momento particolare dal punto di vista economico”.

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A questo punto ai contribuenti non resta che rivolgersi agli sportelli, evitando la ressa dell’ultimo momento, oppure pagando in banca o in posta. “Mi chiedono di pagare una tassa sui rifiuti di alcuni anni fa, non trovo la ricevuta – si lamenta un’anziana in fila in via Albanese – dovrò andare al Comune per dimostrare di aver già pagato”.

 

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11 Ottobre 2014, 06:09

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