Taxi del mare, il ministero dell'Interno è parte civile - Live Sicilia

Taxi del mare, il ministero dell’Interno è parte civile

Esclusa, invece, la presidenza del consiglio.
IMMIGRAZIONE
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CATANIA. Il gup, giudice Samuele Corso, ha ammesso il ministero dell’Interno come parte civile nel procedimento relativo alla indagine cosiddetta sui “taxi del mare”. Stamane a Trapani è proseguita l’udienza preliminare dopo la richiesta di rinvio a giudizio degli equipaggi di tre Ong, Jugend Rettet, Medici senza Frintuere e Save the Children, indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Una indagine coordinata dalla procura di Trapani e condotta da Squadra Mobile e Sco. Nel 2017 per questa indagine fu sequestrata la nave Juventa. Secondo l’accusa gli equipaggi non avrebbero fatto soccorsi in mare, ma i migranti venivano portati dai trafficanti libici fin sotto bordo delle navi Ong.

Il Gup, ieri, sempre a proposito delle parti civili, ha escluso dal procedimento la presidenza del Consiglio dei Ministri che sosteneva di essere parte offesa. “Solo un atto politico fuori dall’ambito legale” così si erano opposte le difese delle Ong è il giudice Corso ha accolto l’opposizione.

L’udienza di oggi ha visto le difese discutere sulla competenza territoriale per il giudizio. I pm replicheranno nell’udienza fissata per mercoledì prossimo.


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Commenti

    Mons. Perego dice bene, per la chiesa romana d’altronde questi migranti rappresentano una fonte di ricchezza, e non morale, con finanziamenti a CEI e Caritas, ma poi questa gente la camperemo noi e non il Vaticano che ogni anno è foraggiato con oltre 6 miliardi di euro dall’Italia e infiniti altri contributi.

    N le indagini bisogna farli fare a magistrati non schierati con la sinistra

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