Teatri, più soldi per i privati | “Creeranno nuova occupazione”

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03 Luglio 2018, 20:53

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PALERMO – In arrivo una boccata di ossigeno per i teatri privati siciliani: la Regione per il 2018 ha deciso di destinare a questo settore più di  tre milioni di euro. Lo prevede una delibera di giunta del 28 giugno con cui il governo Musumeci ha deciso di destinare ai privati una buona fetta del denaro disponibile nel Furs, il Fondo unico regionale per lo spettacolo. Il tesoretto da 5 milioni di euro, nato dopo l’archiviazione definitiva della Tabella H, è stato istituito per finanziare interventi per lo sviluppo di attività musicali e teatrali siciliane.

Insomma, la Regione tende la mano ai piccoli e medi teatri privati che in passato sono spesso rimasti indietro: così l’assessore al Turismo Sandro Pappalardo, che per legge stabilisce le aliquote di ripartizione del Fondo, ha deciso di destinare per il 2018 più di tre milioni di euro a questi ultimi e circa un milione e seicento mila euro ai teatri pubblici. Per il triennio 2018/2020 ai privati quindi andrà il 65 per cento del totale, mentre ai teatri pubblici il restante 35. “L’aumento della percentuale a favore dei soggetti privati – si legge nelle motivazioni della delibera – deriva dalla necessità di incrementare i contributi per il settore che deve essere considerato un volano per l’economia culturale regionale, nonché per le ricadute occupazionali che ne derivano”.

La Regione quindi investe sui privati segnando un netto cambio di passo rispetto al passato: un investimento molto sostanzioso che includerà anche altri 300mila euro, ovvero l’intero ammontare del secondo capitolo che compone il Furs. I teatri pubblici non resteranno certo a bocca asciutta: per il 2018 oltre al 35 per cento del Furs, potranno usufruire di un gruzzolo aggiuntivo di oltre due milioni di euro senza dimenticare gli stanziamenti pubblici a cui hanno avuto sempre diritto: “E’ opportuno evidenziare – si legge ancora nella delibera – che nella legge di stabilità regionale dell’anno 2018 i soggetti a partecipazione pubblica hanno avuto nel complesso un incremento di risorse stanziate”.

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Intanto l’assessorato al Turismo fissa le regole per l’impiego di questa prima tranche di fondi, riservandosi la possibilità di dare disposizioni per gli importi aggiuntivi in un secondo momento. In concreto: in base ai dati contenuti nelle tabelle in allegato alla delibera per il 2018 il settore pubblico dovranno privilegiare le attività legate alle rappresentazioni lirico-sinfonico e musicali con contributi per un ammontare di circa un milione e duecento mila euro, poco più di 360mila euro invece dovranno essere impiegati per le rappresentazioni di prosa e danza. Per il settore privato invece le regole sono completamente opposte: 977mila euro dovranno essere investiti per allestire spettacoli nell’ambito musicale, mentre più di 2milioni di euro dovranno essere impiegati per la realizzazione di spettacoli di prosa e danza. Proprio in base a queste decisioni l’assessorato detta la sua linea esplicitando chiaramente che “è apparso opportuno – spiega Pappalardo – incrementare lo stanziamento del capitolo destinato ai teatri di produzione rispetto all’anno precedente in quanto trattasi di attività altamente qualificate che possono avere un risvolto culturale e occupazionale”.

Per il 2019 invece l’ammontare dei contributi scenderà: il totale tra settore pubblico e privato sarà di circa 3milioni di euro, per aumentare nuovamente nel 2020 per 3milioni e 600mila euro. Le specifiche di spesa rimangono invariate: il settore pubblico avrà la possibilità di impiegare più soldi nel settore delle performance lirico-sinfoniche, mentre i privati potranno contare sui fondi del Furs per la realizzazione di spettacoli di prosa e danza.

 

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03 Luglio 2018, 20:53

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