26 Giugno 2014, 21:31
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PALERMO – Il Teatro Massimo indica Francesco Giambrone come nuovo sovrintendente di piazza Verdi. Il Consiglio di indirizzo insediatosi oggi aveva, tra i suoi compiti, proprio quello di scegliere un nome da sottoporre al ministro al Beni culturali Dario Franceschini cui spetterà, ufficialmente, procedere alla nomina del successore del commissario Fabio Carapezza Guttuso. E il consiglio di indirizzo non ha riservato sorprese, procedendo all’indicazione dell’assessore comunale che ha già ricoperto quel ruolo dal maggio 1999 all’agosto del 2002.
La nomina di Franceschini dovrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana, anche se poi Giambrone avrà a disposizione 15 giorni per dimettersi: i tempi giusti per poter seguire il Festino di Santa Rosalia. Del resto sarebbe un azzardo nominare un nuovo assessore a ridosso del 15 luglio, anche se a Palazzo delle Aquile già si ragione sulla successione. In pole position Giuseppe Marsala, architetto molto vicino a Giambrone nominato nel febbraio 2013 come consulente a titolo gratuito ai Cantieri culturali della Zisa. Una scelta di continuità che non rischierebbe di riaprire le danze per un rimpasto più generalizzato.
L’indicazione, come detto, non è certo una novità. Il nome di Giambrone circolava da mesi, così come quello di Marsala, tanto che molti si aspettavano il cambio già in occasione del rimpasto di maggio. Ma al ministero hanno indugiato più del previsto, forse anche per le manovre di avvicinamento di Orlando al Pd. Che la quadra fosse stata trovata però lo si evinceva anche dalla composizione del Consiglio del Massimo: oltre al presidente, ovvero il sindaco, e al vicepresidente Leonardo Di Franco, presidente dell’Accademia di Belle Arti e indicato in quota Comune, ci sono anche Daniele Ficola, direttore del Conservatorio “Vincenzo Bellini” al posto del socio privato, Anna Sica, docente di storia del teatro dell’Università di Palermo in quota Regione, e il notaio Enrico Maccarone, nominato dal ministero ma considerato da sempre vicino a piazza Pretoria, per conto della quale ha curato anche la nascita della Rap. Insomma, il dicastero ha indicato come proprio rappresentante un orlandiano di ferro che, insieme al sindaco e a Di Franco, costituiva già la maggioranza.
Il Consiglio ha valutato anche altre due nomi, ma alla fine la scelta è ricaduta su Giambrone. Il consiglio si è altresì ripromesso di incontrare presto il personale del Teatro Massimo per conoscerlo direttamente.
CHI E’ FRANCESCO GIAMBRONE Nato nel 1957 a Palermo, negli anni Novanta è stato assessore alla Cultura del comune di Palermo nelle amministrazioni guidate da Leoluca Orlando (1995-1999), Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo (1999-2002), componente della Commissione Musica presso il ministero dei Beni e delle attività culturali in rappresentanza della Conferenza Stato-Città (2003-2006) e Sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (2006-2010). Dal 2007 al 2013 è stato presidente del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. Ha insegnato Organizzazione dello Spettacolo Musicale presso l’Università di Palermo, Strategie e Marketing delle Imprese dello Spettacolo presso l’Università Iulm di Milano, Legislazione dei Beni Culturali presso il Conservatorio di Palermo e ha tenuto il Laboratorio di Organizzazione dello spettacolo musicale presso l’Università di Firenze. Dal 2002 è responsabile dell’area Politiche, governo e gestione di istituzioni ed eventi artistici e culturali del “Master of Art and Culture Management” di Tsm-Trentino School of Management, nell’ambito del quale insegna Management delle istituzioni culturali. Ha pubblicato, per Nicolodi, “I cantieri di Palermo. Azione di governo e politiche culturali per le città” (2006) e, per l’editore Franco Angeli, “Teatri negati. Censimento dei teatri chiusi in Italia” (2008) e “Politiche per la cultura in Europa. Modelli di governance a confronto” (2013). Dal 1980 ha svolto intensa attività pubblicistica, collaborando, anche in qualità di critico musicale e di danza, con quotidiani e periodici. Suoi saggi in tema di politiche culturali sono apparsi in riviste come Economia della Cultura, Nuove Effemeridi e Segno. È stato direttore responsabile della rivista Casba. (biografia tratta dal sito del comune di Palermo)
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