17 Novembre 2015, 19:34
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CATANIA – Vertenza Tecnis: incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra azienda e sindacati. I rappresentanti dell’azienda durante la riunione con le delegazione sindacali nazionali e territoriali di Fillea Cgil Filca Cisl e Feneal Uil hanno reso noto di avere depositato “un piano di ristrutturazione del debito, che ha cristallizzato la situazione e bloccato tutte le iniziative dei creditori” sulla cui omologazione il Tribunale si è riservato di decidere. “Il piano – riferiscono i sindacati- prevede il pagamento integrale dei debiti stimati in circa 100 milioni con una dilazione dei tempi di pagamento”. Ci sarebbero comunque dei crediti che i rappresentanti dell’azienda vantano verso le committenze: una cifra che si aggirerebbe intorno ai “28 milioni di euro per stati di avanzamento scaduti”. Il piano esposto dall’azienda incassa il commento positivo dei sindacati. “Registriamo il soddisfacimento al 100% ai creditori: questo lo valutiamo positivamente è un fatto importante perché dietro ogni subappalto ci sono tanti lavoratori”, commenta Nunzio Turrisi, segretario della Filca Cisl etnea.
C’è poi il capitolo relativo “all’interdittiva”. “In data 12 novembre 2015 è stato notificato ai soci di Tecnis S.p.A. un provvedimento di interdittiva ai sensi dell’art. 32 D. L. 90/2014 (convertito con modificazioni da L. 114/2014) firmato dal Prefetto di Catania, le cui motivazioni sono coperte da “segreto d’ufficio” e quindi non divulgabili. Medesimo provvedimento è stato emesso per tutte le società riconducibili ai soci di Tecnis S.p.A.” si legge nel verbale della riunione pubblicato sul sito del Mise. Una prima conseguenza del provvedimento riguarderebbe la decadenza del Cda della società: l’azienda tornerà operativa solo attraverso “la nomina dei commissari per la gestione della società da parte del commissario nazionale antimafia”. “Il Mise si è impegnato a sollecitare il Prefetto di Catania per la nomina del commissario, a riconvocare il tavolo con il commissario e invita l’azienda ad un dialogo più frequente e strutturato con le organizzazioni sindacali a livello territoriale”, scrive in una nota la Fillea Cgil siciliana. I sindacati sono intervenuti “ponendo il problema di tutte le aziende coinvolte nel processo produttivo nei singoli cantieri e delle preoccupazioni sulle ricadute occupazionali oltre che per le spettanze arretrate, compresa la cassa edile”. “Abbiamo chiesto l’immediato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori e un’azione per mettere nelle condizioni di poter continuare a lavorare senza interruzioni i cantieri in corso di esecuzione perché bisogna fare in modo che le opere siano completate e consegnate nei tempi previsti”, commenta a caldo il segretario della Fillea Cgil etnea, Giovanni Pistorio.
Infatti “molti di questi lavori sono cofinanziati dall’Unione Europea” e si teme un eventuale “blocco dei lotti successivi” in caso di perdita dei finanziamenti europei. “Ci auguriamo che sia messo in moto un percorso veloce per riattivare i cantieri nella loro piena attività e dare ossigeno ai lavoratori con i pagamenti e mettere a disposizione le materie prime necessarie ai lavori”, commenta Turrisi. Rappresentanti dell’azienda e dei sindacati torneranno a riunirsi al Mise il giorno 20 di novembre, nella stessa giornata i rappresentanti territoriali delle tre sigle sindacali sono stati convocati dal Comune di Catania.
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17 Novembre 2015, 19:34