Tecnis, chiesto il dissequestro |“Nessun pericolo di infiltrazione”

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17 Gennaio 2017, 17:41

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CATANIA – Non ci sarebbe alcun pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nelle attività del gruppo Tecnis. La verifica svolta dalla Procura ha portato a questa conclusione e quindi, oggi, nel corso dell’udienza davanti al Tribunale Sezione Misure di Prevenzione i pm Antonino Fanara e Agata Santonocito hanno chiesto la restituzione del compendio societario agli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco.

Nessun coinvolgimento diretto o indiretto in fatti di mafia. Per questo la Procura ha chiesto il dissequestro del gruppo Tecnis, colosso degli appalti pubblici finito nel mirino dei carabinieri del Ros un anno fa. Il gruppo è, infatti, sotto amministrazione giudiziaria.

A confermarlo a LivesiciliaCatania è il Procuratore Capo Carmelo Zuccaro che ha seguito in prima persona ogni fase della misura, che per legge non poteva durare più di un anno, disposta nello scorso mese di febbraio. Bosco e Costanzo non sono stati  indagati per fatti di mafia, in pratica era emerso il sospetto che l’azienda potesse essere “condizionata” da Cosa nostra, non gli imprenditori. Sulla richiesta dei pm si dovrà esprimere ora il Tribunale Misure di Prevenzione.

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“Esprimo compiacimento per il fatto che la Procura abbia riconosciuto che il Gruppo Tennis ha posto in essere procedure collegate e idonee ad evitare che l’esercizio di impresa possa costituire fonte di arricchimento per sodalizi criminali di stampo mafioso o per loro affiliati” – così l’avvocato Attilio Floresta, difensore dell’imprenditore Mimmo Costanzo. “Del resto le articolate misure adottate dall’azienda consentono un capillare controllo su tutti i soggetti che vengono in relazione con Tecnis, consentendo di escludere quelli che non hanno i requisiti per poter concludere transazioni di qualunque natura con Tecnis stessa”.

“Apprendiamo con favore la notizia che la Procura chiede la restituzione delle aziende agli imprenditori Costanzo e Bosco. È il presupposto perché ciò sia di impulso per le opere da completare, i lavoratori e la ripresa nel territorio etneo” – è il commento di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e di Nunzio Turrisi. segretario generale della Filca Cisl etnea.

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17 Gennaio 2017, 17:41

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