05 Novembre 2014, 10:15
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CATANIA – Continuano le difficoltà per gli operai del cantiere della darsena al porto di Catania. Un gruppo sta protestando davanti all’Autorità portuale perché l’impresa Tecnis è di nuovo in ritardo di due stipendi. La preoccupazione dei lavoratori è che la mancanza di liquidità rischi di bloccare del tutto il cantiere che impiega circa 150 operai.
I trecento lavoratori catanesi della Tecnis, società di caratura nazionale attiva nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali, da stamattina sono in sciopero ad oltranza. La Tecnis è attiva in città sul fronte dei cantieri Porto, Interporto, Metropolitana e Ospedale San Marco. Ma la protesta non si limita all’astensione dal lavoro; già da stamattina sono attivi in contemporanea due presidi. Uno nel cantiere metropolitana di Nesima (Circonvallazione, angolo piscina La Meridiana) dove vi operano circa 100 lavoratori, l’altro di fronte all’Autorità portuale. Una scelta, quest’ultima, non casuale.
L’azienda vanta da otto mesi un credito di 25 milioni di euro proprio dal Porto di Catania; un ritardo che ha inevitabilmente provocato sofferenze all’azienda che oggi ricadono sui lavoratori. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Catania, sono ancora una volta al fianco dei lavoratori, certi che in un territorio come quello catanese, il lavoro degli edili possa rappresentare una risorsa non solo per il reddito di migliaia di famiglie, ma per lo sviluppo del territorio stesso. Cantieri così importanti, tenuti in vita da maestranze esperte, non possono subire crisi aziendali e pericolosi ritardi di enti pubblici.
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05 Novembre 2014, 10:15