Tecnis, protestano i lavoratori |Stipendi in ritardo, a rischio tratta

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15 Febbraio 2016, 12:52

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CATANIA – Hanno intenzione di tenere le braccia incrociate. Almeno fino a quando non sarà corrisposto loro lo stipendio di gennaio e versato il contributo per la cassa edile. Sono i lavoratori della Metro Catania, società consortile che sta realizzando per conto della Tecnis la tratta in fase di completamento Borgo – Nesima della metropolitana cittadin, che stamattina hanno protestato alla stazione Fce Borgo per via di ritardi nel pagamento di alcune mensilità.

Circa settanta operai che, astenendosi dal lavoro, rischiano di far saltare i programmi della Ferrovia Circumetnea il cui direttore generale, Alessandro Di Graziano, ha assicurato l’apertura della tratta in questione entro l’estate. Cosa che, prima di lui, aveva fatto il sindaco Bianco, parlando addirittura di gougno 2016. Data che, se la questione non verrà risolta, potrebbe dunque non essere rispettata.

Lo affermano i sindacalisti che, stamani, erano al fianco dei lavoratori, per tentare di intercedere nei confronti della Fce alla quale hanno chiesto di anticipare le somme dovute,. come previsto dalle normative. “I lavoratori, circa settanta, devono percepire ancora gli stipendi di settembre, ottobre e di gennaio – spiega Carmelo Restifo, della Fillea Cgil – oltre la cassa edile da luglio a ottobre. Da novembre – prosegue – da quando è stata chiesta la ristrutturazione del debito di Tecnis ( che prevede il pagamento di tutti i creditori al 100% entro il 31 dicembre 2016 n.d.r.), alle consortili sono stati bloccati i salari. per questo, chiediamo la retribuzione di questi mesi: riteniamo inappropriato bloccare queste mensilità alle società consortili”.

La questione è dunque strettamente legata alle vicende della Tecnis, e ricade direttamente sulla collettività per le implicazioni dovute all’interruzione dei cantieri: quello relativo alla tratta Borgo – Nesima, al momento, risulta paralizzato. “Non stiamo lavorando – aggiunge Rosario Di Mauro della Filca Cisl: la sitiazione si sbloccherà se arriveranno i soldi. Siamo andato avanti questo mese perché era stato detto che il corrente sarebbe stato corrisposto – continua – ma così non è stato”.

Il corto circuito si sarebbe verificato nel mese di gennaio, quindi, provocando lo stato di agitazione. “Le consortili sono creditori dell’azienda Tecnis – aggiunge Di Mauro – per questo abbiamo chiesto la surroga dei pagamenti alla Fce, senza esito”. Questo perché, stando ai vertici della Ferrovia Circumetnea, la procedura di surroga potrà essere avviata solo di fronte alla dichiarazione di insolvenza da parte della società.

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Ma la protesta non accenna a fermarsi: “Abbiamo avuto solidarietà da tutti – concludono i sindacati, che dovrebbero incontrare in giornata il direttore Di Graziano – dal sindaco Bianco, dal prefetto, ma i lavoratori sono allo sbando e il richio è di perdere anche i salati già lavorati”.

 

 

 

 

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15 Febbraio 2016, 12:52

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